AL VIA IL FESTIVAL DELLA CULTURA PSICOLOGICA

Perché dovrei andare da uno psicologo? I dubbi e i pregiudizi nei confronti della psicologia sono tanti ancora. C’è chi pensa che la chiacchierata con un amico sia più salutare di un percorso psicoterapeutico. Oppure si dice “Voglio farcela da solo”. E preferisce prendere psicofarmaci. Qualcuno se ne vergogna addirittura ad andare dallo strizzacervelli, per un vecchio retaggio culturale (“non sono mica pazzo”). Oppure, quante volte ci siamo sentiti dire “Ma di che ti lamenti, non hai niente”. E invece rivolgersi a uno psicologo è il primo passo per cambiare il proprio stato di sofferenza, per migliorare la propria vita interiore, e di conseguenza per migliorare le relazioni con gli altri. Si può andare dallo psicologo per innumerevoli ragioni: perché si sta attraversando un periodo particolare, dovuto a una separazione, a un lutto, a un forte stress o a una decisione da prendere. Oppure perché ci si sente insoddisfatti e non se ne conosce il motivo. Uno psicologo ad esempio può aiutare una coppia che non riesce più a comunicare, o può sostenere una persona depressa, ridare fiducia a una persona che si sente sola, può aiutare a capire chi siamo, a far luce sulle nostre zone d’ombra, sulla parte inconscia, profonda di noi stessi che ci fa stare male, e ci accompagnerà in un viaggio dentro noi stessi alla scoperta di soluzioni e risorse. Certo, bisogna saper scegliere l’esperto giusto. Esistono moltissimi approcci terapeutici diversi, che pure poggiano su alcuni punti in comune, presentano differenze importanti, che possono riguardare le strategie di intervento, il tipo di relazione con il paziente, l’attitudine del terapeuta. Proprio questa varietà di modelli consente di intervenire in maniera più specifica secondo il problema per il quale la persona si rivolge al terapeuta. 
Il Festival della cultura psicologica, promosso dall’ordine degli psicologi Lombardi, (patrocinato dall’Assessorato alla Cultura) in programma dal 17 al 26 ottobre, a Milano (e in altre città lombarde: Brescia, Como, Varese, Monza), nasce proprio con lo scopo di diffondere un’adeguata cultura del benessere psicologico, divulgare corrette informazioni e sfatare pregiudizi; fare chiarezza sulla professionalità di psicologi e psicoterapeuti. «Se imparassimo a conoscerci meglio e a occuparci dei bisogni della nostra psiche, così come facciamo per quelli del corpo, la qualità della nostra vita migliorerebbe e una condizione di benessere accompagnerebbe i nostri giorni», sottolinea il presidente dell’Ordine Mauro Grimoldi. 
«Musica a tre mesi, nuoto a sei, pittura a un anno… li vogliamo iper-dotati, iper-capaci, iper-competenti, ma quanto ci preoccupiamo che i nostri bambini siano emotivamente competenti? E poi ci chiediamo perché i nuovi adolescenti fanno fatica ad accettare il limite e a tollerare la frustrazione, dipendono radicalmente dal riconoscimento del mondo che li circonda e hanno una consistenza identitaria molto debole». Filo conduttore del Festival, quest’anno sarà proprio il tema “Emotiva-mente”, ovvero le emozioni e come gestirle oggi in una società sempre più narcisistica e anafettiva. «Essere intelligenti non significa essere dotati solo di pensiero razionale. Conta e tanto, la competenza emotiva: la capacità di comprendere e gestire in modo consapevole le emozioni proprie e quelle altrui. Empatia è anche prendersi cura dell’altro, dimostrare interesse e affetto», osserva Brian Vacchini, responsabile di progetto. «Riconoscere e accettare le nostre emozioni, poterle esprimere in libertà, permette di relazionarci positivamente con gli altri. Di ascoltarli, rispettarli, aiutarli. Vista in questa ottica, ritengo che l’educazione affettiva sia alla base, oserei dire, della felicità…». 
Punto di forza “visibile” del Festival saranno i box trasparenti, collocati in largo Cairoli e piazza Argentina, dove si potranno svolgere colloqui e avere un primo contatto con gli psicologi. Per tutto il mese di ottobre, inoltre, sarà istituito un Numero Verde (800.561009) a cui fare riferimento per chiedere un consulto gratuito. 
Da non mancare il 17 ottobre, al Circolo filologico, dove si parlerà tra l’altro di psicologia e leadership in azienda e interverrà sui temi della comunicazione non verbale John Pearse psicologo forense, senior Anti-Terrorism Investigator di Scotland Yard, Vice-presidente di Paul Ekman Group, il pool ispiratore della nota serie televisiva Lie to me. 
In programma nei giorni del festival anche una rassegna cinematografica al cinema Ariosto, la cui proiezione sarà introdotta e commentata da alcuni tra i maggiori psicologi esperti del settore. L’ingresso è aperto al pubblico e gratuito. Come per tutte le conferenze in programma (per scaricare il programma completo www.festivalculturapsicologica.com). Gran finale sabato 26 ottobre (dalle 19,30) all’ Hotel Enterprise, con happening multisensoriale.
 
di Cristina Tirinzoni

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