L’AUTOBIOGRAFIA, PER CURARE IL SE

Ci sono storie che ti entrano nel cuore, storie che non si dimenticano, storie che fanno paura e non si vogliono nemmeno accennare… «Ma non abbiate paura a entrare nelle storie dell’altro, perché  attraverso quelle storie conoscerete molto di voi…». Sono parole di Sonia Scarpante, scrittrice, saggista e presidente dell’Associazione “La cura del Sè”. Sonia ha studiato negli anni ’80 al Politecnico di Milano laureandosi in Architettura, è sposata e ha una figlia. Una vita normale fino  nel 1998 quando, dopo un periodo di brutto stress, scopre di avere un tumore al seno. E tutto le crolla addosso. Ancora fresca d’intervento di mastectomia, inizia a scrivere di se stessa. Nasce così il suo percorso terapeutico: con la stesura dell’autobiografia, ha sciolto nodi affettivi che fino a quel momento non era stata in grado di affrontare. «La scrittura – continua Sonia – aiuta a dare un nuovo senso, ad avere un “pensiero dilatato”». Certo in questo caso la sua guarigione, che all’inizio pareva essere soltanto un miraggio, c’è stata. Ed è nella scrittura che lei ha trovato una grande opportunità di riscatto. Con la scrittura ha saputo aiutarsi.

Dal 1998 Sonia Scarpante ha pubblicato diversi libri: nel primo, “Lettere ad un interlocutore reale: il mio senso”, edizioni Meleusine, ripercorre il proprio vissuto e quello dei suoi cari. Con quello “scorrere di parole” ha sanato le affettività malate. Io l’ho conosciuta la scorsa primavera, a uno dei suoi corsi di scrittura autobiografica. E’ andata così: con me, sedute attorno a una tavola imbandita di pasticcini, ci sono sei donne. C’è chi scrive al padre, chi alla madre e chi al proprio figlio ormai grande e lontano… Sonia segue tutte, prende appunti e le aiuta a capire, cercando di portare su un piano razionale le emozioni che scaturiscono da quelle loro lettere autobiografiche. Sono donne di diverse estrazioni sociali, alcune hanno avuto (come lei) la traumatica esperienza del tumore al seno, e sono accumunate dalla volontà di “riprendersi  la propria vita e la propria anima”. E’ emozionante, mentre assisto anch’io vivo la loro storia: scrivendo, quelle donne riescono a “far uscire” ciò che a volte resta coperto da strati di emozioni e seppelito nell’ultima camera dei ricordi. Ma con la scrittura tutto esce allo scoperto e ciò sconcerta in primo luogo loro, e poi anche me.

«Ma può davvero la scrittura, cioè l’atto del “disegnare” con parole fino a un attimo prima solo pensate, diventare terapeutica?», si chiede Sergio Fava, Primario di Oncologia all’Ospedale di Legnano. Sonia Scarpante lo crede fortemente. Pensa che la scrittura (si badi, la scrittura, non le parole, i concetti, le tematiche ma proprio la scrittura “autobiografica”), cioè la fatica di far uscire da sé, come in un parto doloroso ma liberatorio, ciò che si tiene sepolto nell’Io più recondito sia un atto terapeutico. E’ un modo di dare voce alle immagini della mente e dell’anima, ai ricordi, alle ansie, alle mille paure… Insomma, è una sorta di autoanalisi che l’autrice conduce con ostinata  convinzione, tanto da sentire l’insopprimibile esigenza di diffondere il metodo.

E’ in uscita il suo ultimo libro, “La scrittura terapeutica”; per informazioni sui corsi, presso le librerie Feltrinelli, fare riferimento al sito dell’Associazione “La cura di sé”, presieduta da Sonia Scarpante: www.lacuradise.it

Silvia Pogliaghi

 

Le opere di Sonia Scarpante:

 

Lettere ad un interlocutore reale. Il mio senso. Ed. Melusine, Milano 2003

Tracce (poesie scelte). Ed. Melusine, Milano 2004

Mi sto aiutando. Ed. Melusine, Milano 2004

Un fiore nella mia anima. Sottovoce Istituto Europeo di Oncologia, Milano 2005

Le dimensioni perdute. Poesie Albalibri, Milano 2005

All’ombra del Vesuvio. Maria Marzano e Sonia Scarpante. Ilmiolibro.it

Non avere paura. Conoscersi per Curarsi. Ed. San Paolo 2010

Nuova stagione. Ed. In Dialogo, 2011

Storia di Maura. Ed. San Paolo, Milano 2012

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