Salute mentale: allarme degli esperti sui cambiamenti climatici

L’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di problemi psichiatrici, soprattutto ansia e depressione. Lo dimostrano studi recentissimi, a riprova di quanto l’inquinamento, sia da smog che da rumore, ricopra un ruolo molto importante per alcuni problemi psichiatrici. Della complessa interazione tra cambiamenti climatici e salute mentale si è parlato in occasione del convegno “Il cervello e i cambiamenti. Le sfide climatiche, ambientali, affettive e adattive” che si svolge a Bormio.

Numerosi studi scientifici confermano l’influenza dei principali agenti inquinanti sulla salute della nostra mente. L’ultimo in ordine di tempo è stato pubblicato su JAMA Psychiatry e pone sotto accusa il particolato, l’insieme di sostanze solide o liquide sospese nell’aria (come pollini, metalli, fumo e altro). <Una delle più piccole particelle è il PM2.5 e le sue dimensioni sono pari a un ventesimo di capello, in grado di sfuggire alle difese dell’organismo, annidandosi nei polmoni e penetrando nella circolazione sanguigna, provocando irritazioni, infiammazioni, problemi respiratori>, spiega Claudio Mencacci, presidente del Convegno, direttore emerito di Neuroscienze al Fatebenefratelli di Milano e Co-Presidente della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf). <In particolare lo studio, condotto in Gran Bretagna su un campione di 389.185 persone, ha individuato 13.131 individui a cui è stata diagnosticata la depressione e altri 15.835 colpiti da forme di ansia. L’indagine ha appurato che il rischio di questi problemi aumenta in chi vive nelle aree più inquinate. Ancora non è chiara la correlazione tra inquinamento, ansia e depressione, perché si tratta di analisi statistiche. Ma è un dato di fatto>.

<Sul cambiamento climatico il mondo scientifico continua a essere diviso tra catastrofisti e scettici>, precisa Emi Bondi, direttore del Dipartimento di Salute mentale all’Ospedale Papa Giovanni XXII di Bergamo e presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP). <Da tempo gli scienziati stanno rilevando gli effetti di questa evoluzione sulla salute dell’uomo. Sappiamo che molti studi correlano alla depressione l’infiammazione da esposizione a sostanze tossiche nell’aria. Non solo: l’inquinamento è stato chiamato in causa anche per l’aumento dei disturbi del neurosviluppo tra i figli di donne esposte a inquinanti atmosferici, così come per l’incremento delle patologie degenerative cerebrali come l’Alzheimer. Per non parlare del rumore: è stato dimostrato che l’inquinamento acustico può causare disturbi del sonno anche molto seri>.

<In particolare, quest’ultimo interferisce sulla salute mentale e ha anche ripercussioni sull’aumento di malattie cardiometaboliche e respiratorie>, aggiunge Alfonso Tortorella, ordinario di psichiatria all’Università degli studi di Perugia. <Uno studio pubblicato sull’ International  Review of Psychiatry ha dimostrato come vivere vicino a una strada molto trafficata, a una ferrovia o a un aeroporto esponga al rischio di insorgenza di disturbi affettivi. Ciò potrebbe anche essere mediato dal verificarsi di disturbi dei ritmi circadiani o dal fastidio e della sensibilità al rumore, due fattori in grado di influenzare il benessere fisico, psicologico e la qualità della vita>.

Paola Trombetta

Articoli correlati