Disturbi mentali: obiettivo, rendere il pregiudizio “una bolla di sapone”

Rompere il pregiudizio “come bolle di sapone”: è questo il claim della seconda campagna “Insieme per la Salute Mentale”, promossa da Lundbeck Italia patrocinata dalle maggiori Società Scientifiche e Associazioni Pazienti, partita il 7 settembre e che culminerà il prossimo 10 ottobre, Giornata Mondiale della Salute Mentale. Chiaro l’obiettivo: informare, acculturare, educare all’accettazione e all’inclusione di chi soffre di patologia e disturbi mentali, invece ancora vittime dell’indifferenza, del timore, dell’allontanamento sociale. Persone stigmatizzate per pericolosità, diversità, tenute a margine. Escluse dal tessuto socio-relazionale: penalizzate nel mondo del lavoro, nei rapporti amicali e privati, nella quotidianità. La campagna, quest’anno, punta ai giovani: si avvarrà prevalentemente dei social (LinkedIn, Twitter, Instagram, Facebook e Tik Tok) per fare (in)formazione sulla patologia, sensibilizzare alla prevenzione (sono elevati i numeri di diagnosi e presa in carico tardive che impattano sull’efficacia terapeutica) e intercettare i casi “giovani”, precoci. È questa, infatti, la classe di popolazione in cui si sta registrando un sensibile aumento di casi depressivi o di disturbi psico-emotivi potenziati da Covid, dall’imposizione della DAD (didattica a distanza), dall’allontanamento dalle abitudini sociali e dalle relazioni con amici e scuola. «Secondo le stime dell’Oms – esordisce Gaia Sampogna, Presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP) Giovani il 10-20% dei giovani, bambini compresi, soffre di un problema di salute mentale. L’appello ai giovani e agli adolescenti è di non vergognarsi e di non sentirsi in colpa, ma di chiedere aiuto e di confrontarsi con gli altri. La mente, come gli altri organi, ha bisogno che ce ne prendiamo cura».

Un fenomeno, quello delle psicopatologia e del suffering mentale, comunque in generale crescita: «In Italia, ogni anno, una persona su 4 soffre di un disturbo mentale – aggiunge Massimo Di Giannantonio, Presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP) – ma nell’ultimo anno si è registrata un’esplosione con 350 mila nuovi casi, osservati anche in soggetti che non avevano mai manifestato disturbi psico-emotivi o ancora non riconosciuti; tra questi pazienti ambulatoriali, persone con disagi relazionali, vittime di abusi che in epoca di pandemia sono state stimate 5 volte superiori, pazienti con disturbi di ansia e di panico cresciuti del 30%, o del sonno, prevalentemente casi di insonnia, con stime superiori del 20%. Un dato confermato anche dal sensibile aumento di consumo di farmaci mirati, come ansiolitici o ipnotici».
Disagi che crescono in contesti disagiati con situazioni economiche, sociali e culturali difficili e che impattano sul benessere della persona, della famiglia, della società, in primis sul lavoro dove il paziente con problemi mentali rischia di non essere assunto a causa del suo problema: differenze che si sta cercando di abbattere, anche con campagne di sensibilizzazione, come questa.
«È arrivato il momento di considerare la salute mentale come prioritaria – asserisce Eugenio Aguglia, Presidente Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI) – cercando di superare lo stigma. Il paziente con disagi psichici ha acquisito il diritto di vivere come gli altri, di ricevere le stesse terapie e negli stessi luoghi di cura di ogni altra persona, senza la preclusione di accesso ad esempio in reparti di medicina internistica, se necessario, perché ritenuto potenzialmente a rischio e pericoloso per gli altri ricoverati. La malattia mentale non deve più essere un’etichetta differenziante, al contrario bisogna agire per informare adeguatamente i cittadini, creare unità di intenti per affrontare queste disparità e poter garantire a queste persone e alle loro famiglie il pieno reintegro nella vita sociale della comunità di cui fanno parte».

Tra i partner che hanno patrocinato la campagna, c’è anche Fondazione Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere) che ha registrato, tramite un’indagine dedicata, l’impatto notevolmente superiore sul sesso femminile dei disturbi mentali: «Nel nostro Paese, secondo i dati del Ministero della Salute, le donne entrate in contatto con i Dipartimenti di Salute Mentale sono quasi il doppio rispetto agli uomini – ha precisato Francesca Merzagora, Presidente di Onda – consequenziale anche alla perdita del lavoro, molto superiore nella popolazione femminile, all’aumento di violenze subite in ambito domestico durante i mesi di lockdown, all’aggravio della gestione familiare, alla perdita della privacy. Un dato allarmante che pone di fronte alla necessità di migliorare il grado di comprensione e la capacità di supportare in maniera efficace le donne che si trovano ad affrontare disturbi legati alla salute del proprio cervello. Per questa ragione rinnoviamo anche quest’anno l’impegno degli Open Day, l’offerta di accedere in giorni dedicati a visite, consulenze, counselling gratuiti presso gli ospedali aderenti all’iniziativa e parte del network di strutture con Bollini Rosa».

Non solo clinica, occorre anche acculturare l’opinione pubblica come segno di civiltà, di responsabilità, di coscienza sociale: «L’attenzione al paziente con disturbi mentali deve essere dell’intera popolazione: tutti devono prestare loro più ascolto, dimostrare maggiore disponibilità quale primo passo per l’accoglienza, l’accettazione e l’integrazione. Inoltre, impegno della classe medica – conclude Aguglia – deve essere la diffusione di messaggi positivi: dalla patologia mentale si può guarire. Grazie alle nuove terapie, oggi il 30% dei pazienti va in remissione completa, il 30% guarisce e torna ad essere produttivo, in ambito lavorativo e socialmente, e il 30% va verso la cronicizzazione della malattia che ne consente comunque un buon controllo».

La campagna a cui hanno aderito circa 30 partner – cooperativa Sociale Ambra, Crea, Diplomatia, Fondazione Libellula, Fondazione ONDA, GreatPlaceToWork, HBA Milano, Health Policy Commission, Jonas Milano, Mindwork, Progetto Itaca, Società di Neuropsicofarmacologia (SINPF), Società Italiana di Psichiatria (SIP), SIP GIOVANI, Società Italiana di Psichiatria Sociale (SIPS), Skills Management Group, Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI), Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale (S.I.R.P.), Tersicula, UniCredit, WFMH, Women’s Brain PrAccademia di Scienze Psichiatriche, Aiutiamoli, Amaltea Società Cooperativa Sociale Onlus, Associazione Contatto Onlus, Associazione Diversamente, Associazione Italiana per i Disturbi Depressivi (AIDDEP), BAM (Biblioteca degli Alberi Milano) – Fondazione Riccardo Catella, Brain Circle Italia, CEOforLIFE, Cittadinanzattiva, Coject (WBP) – si concluderà il 10 ottobre 2021 con un evento aperto a tutta la cittadinanza, in partnership con BAM-Biblioteca degli Alberi di Milano, Fondazione Riccardo Catella.

 di Francesca Morelli

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