L’attenzione di Papa Francesco verso le donne nel libro “Sei unica”

È un inno al genio femminile, il libro di Papa Francesco “Sei unica”, pubblicato nel settembre 2024 da Libreria Pienogiorno, in collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana. Si può parlare di testo-evento, perché per la prima volta un pontefice scrive un libro sulla donna, intervallando il suo pensiero con alcune citazioni di scrittrici, sante, poetesse, artiste, come Jane Austen, Hannah Arendt, Agatha Christie, Emily Dickinson, Frida Kahlo, Edith Stein, Saffo, Madre Teresa di Calcutta, Anna Frank, Maria Montessori, Santa Caterina da Siena, Virginia Woolf e molte altre. Dimostrando così una grande attenzione al mondo femminile, caratterizzato da quella “sensibilità e delicatezza, ma anche coraggio, creatività e autorevolezza”. Non a caso, tra le ultime sue nomine, ai vertici vaticani, compaiono nomi di donne, come suor Raffaella Petrini, che dal 1° marzo è stata nominata presidente del Governatorato, l’ente che governa lo Stato della Città del Vaticano, una posizione tradizionalmente riservata ai vescovi. Suor Simona Brambilla, diventata il primo Prefetto donna del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata, un passo importante verso una maggiore presenza femminile nelle gerarchie vaticane. E ancora Suor Alessandra Smerilli, economista salesiana, oggi il numero due del Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale, ossia il centro di tutte le iniziative sui migranti, l’ambiente, la giustizia sociale. E poi Barbara Jatta alla guida dei Musei Vaticani, Va detto, però, che in ogni caso, se da un lato il Papa ha spalancato porte prima chiuse, dall’altro ha tracciato limiti chiari, mostrando come la sua visione restasse comunque radicata nella tradizione, non riconoscendo il nodo più controverso del ministero sacerdotale alle donne.

Qui sotto riportiamo alcuni brani, tratti dal libro “Sei unica”, che si commentano da soli e trasmettono quella sensibilità e grande umanità di un Papa, come Francesco, che ha comunque rivoluzionato la visione della donna nella Chiesa e nel mondo.

“Coraggiose, creative, autorevoli: vorrei parlare di un vero e proprio “genio femminile” che può dare un apporto incisivo nel mondo del lavoro e nella sfera pubblica e ha un ruolo imprescindibile nell’ambito della famiglia, non solo un luogo privato, ma una realtà la cui salute e prosperità si riflettono nella società e nella Chiesa stessa. La presenza della donna nell’ambito domestico si rivela quanto mai necessaria per la trasmissione alle generazioni future di solidi principi morali. A questo punto viene spontaneo chiedersi: come è possibile crescere nella presenza efficace in tanti ambiti della sfera pubblica, nel mondo del lavoro e nei luoghi dove vengono prese le decisioni più importanti e al tempo stesso mantenere una presenza per e nella famiglia? E qui è il campo di un discernimento attento e di una riflessione sulla realtà della donna nella società. Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna, fonte di vita. Eppure, molte donne vengono continuamente offese, picchiate, violentate, indotte a prostituirsi e sopprimere la vita che portano in grembo. Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Ci sono madri che rischiano viaggi impervi per cercare disperatamente di dare un futuro migliore al frutto del loro grembo e vengono giudicate numeri in esubero da persone che hanno il cuore vuoto d’amore. Tutto ciò è inaccettabile e c’è ancora molto da fare, soprattutto in alcuni Paesi, dove non sono ancora del tutto sradicati costumi inaccettabili. La violenza contro le donne, i maltrattamenti familiari e alcune forme di schiavitù rappresentano oggi un codardo degrado dell’essere umano… È necessaria una rinnovata ricerca antropologica, che includa i nuovi progressi della scienza e delle attuali sensibilità culturali, per andare sempre più a fondo, non solo nell’identità femminile, ma anche in quella maschile e servire così l’essere umano nel suo insieme. Avanzare in questa direzione è prepararci a un’umanità nuova e sempre rinnovata”.

I 7 talenti delle donne per rendere il mondo migliore

Ecco in sintesi i 7 punti cardine che, secondo Papa Francesco, inquadrano il ruolo della donna.

  1. Prendere a cuore la vita. È proprio della donna prendere a cuore la vita. E solo chi guarda col cuore vede bene, perché sa “vedere dentro”: la persona al di là dei suoi sbagli, il fratello oltre le sue fragilità, la speranza nelle difficoltà. Quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito. Per questo una conquista per le donne è una conquista per l’intera umanità.
  2. La grazia che fa nuove le cose. La donna porta nel mondo la grazia che fa nuove le cose, l’abbraccio che include, il coraggio di donarsi. Se abbiamo a cuore l’avvenire, se sogniamo un futuro di pace, occorre dare alle donne più spazio: è indispensabile che la loro voce sia sempre più ascoltata, è urgente che sempre più partecipino alla presa di decisioni
  3. Il potere della cura. Acquisendo potere nella società, la donna può cambiare il sistema. Può convertire il potere dalla logica del dominio a quella della cura. La saggezza dei popoli ancestrali afferma che la Madre Terra ha un volto femminile. Servono poesia e coraggio per la cura della casa comune, bisogna difendere l’armonia della creazione e le donne sanno di armonia più di quanto ne sappiano gli uomini.
  4. Uno sguardo che va oltre. Lo sguardo delle madri è inclusività che supera le tensioni. È uno sguardo concreto, che non si fa prendere dallo sconforto, che non si paralizza davanti ai problemi, ma li colloca in un orizzonte più ampio. È uno sguardo consapevole, senza illusioni, che tuttavia offre una prospettiva più ampia: quella dell’amore che rigenera speranza.
  5. La genialità in sintesi. Nel suo agire, la donna sa sintetizzare in modo unico tre linguaggi: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. Questa sinfonia, che sa incarnare in maniera armonica una sintesi propria dell’essere umano che nessuna macchina potrebbe realizzare, è la genialità della donna.
  6. L’esempio della determinazione. Bisogna guardare all’esempio di quelle donne che avrebbero potuto cedere a coloro che si opponevano ai loro progetti, o rimanere soggette alle norme patriarcali del loro tempo e rassegnarsi, senza lottare per i sogni che Dio stesso aveva impresso nelle loro anime, e invece, con mansuetudine e fermezza, con parole profetiche e gesti decisi, si aprirono strade e adempirono a ciò a cui erano state chiamate. L’esempio della loro determinazione è un faro.
  7. La forza che non si arrende. Maria è stata la donna forte del “sì”, che sostiene e accompagna, protegge e abbraccia. È la grande custode della speranza. Da lei impariamo a dire “sì” alla pazienza testarda e alla creatività che non si perde d’animo e sa ricominciare da capo, che sa guardare l’orizzonte e andare oltre, perché c’è sempre un oltre a cui andare. È grande la forza della donna. Se un uomo rimane solo, magari vedovo, difficilmente se la cava. Non può tollerare un vuoto così grande. Una vedova invece, trascendendo il dolore, porta avanti la famiglia, gli affetti, la vita. È il genio femminile che fa la differenza.

di Paola Trombetta

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