Un manuale per conoscere gli effetti di Covid-19 sui bambini

“Un manuale per tutti che si legge tutto d’un fiato”: ovvero che parla a medici, pediatri in particolare, ai genitori, famiglie e insegnanti, illustrando e esaminando eventuali possibili conseguenze dirette e indirette, di medio e lungo periodo, del Covid 19 sul vivere quotidiano, ma anche su stati d’animo, comportamenti, reazioni psico-emotive nei più piccoli. È l’obiettivo del Manuale di prevenzione e gestione dei danni indiretti nei bambini ai tempi del Covid-19, realizzato in collaborazione dalla Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) e dalla Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip): 23 capitoli, articolati in quattro macro aree – l’infanzia e l’adolescenza durante il lockdown, problematiche psicologiche e psichiatriche nel bambino e nell’adolescente correlate alla pandemia e al lockdown, la gestione del bambino con patologia cronica durante la pandemia, vaccinazioni al tempo del Covid – a cui hanno collaborato 60 professionisti. «Cercheremo di raggiungere questi obiettivi – dichiarano Giuseppe Di Mauro e Gian Luigi Marseglia, presidenti rispettivamente di Sipps e Siaip e coordinatori della pubblicazione – affrontando aspetti psicologici, come l’ansia vissuta dai genitori a causa della pandemia e del lockdown si è trasformata, a cascata, in problematiche comportamentali, psicologiche, neuropsichiatriche molto forti nei bambini e di patologia, in quanto Covid si sviluppa meno nella popolazione pediatrica». Ma non solo: altre potenziali conseguenze e implicazioni si stanno avvertendo nel contesto socio assistenziale. A preoccupare gli esperti è, ad esempio, la sensibile diminuzione delle vaccinazioni e l’aumento di diagnosi mancate o ritardate. «E’ calata sensibilmente – spiega Elena Chiappini, esperta in Malattie infettive pediatriche al Meyer di Firenze e membro del consiglio direttivo della Siaip – la copertura vaccinale per il morbillo e per la prima volta dopo 28 anni, anche quella per difterite-tetano-pertosse, che viene considerata uno dei marker di copertura a livello globale, che ha riguardato soprattutto i bambini al di sotto dei due anni, ma anche gli adolescenti. Si tratta di un allarme importante, sottolineato anche da Oms e Unicef ed osservato in molti altri Paesi in Europa, negli Stati Uniti e a livello globale. Per far pronte al fenomeno, sia in Italia che a livello europeo, sono state messe in atto misure dedicate, anche con il coinvolgimento dei pediatri, per il recupero di questa perdita. Inoltre quest’anno, rispetto agli altri anni, è stata ampliata l’offerta della vaccinazione antinfluenzale a tutti i bambini fino a 6 anni. Un fatto molto importante per ridurre gli episodi con sintomi sovrapponibili al Covid e quindi anche gli accessi al Pronto Soccorso. Non abbiamo ancora dati ufficiali riguardo alla copertura di questa vaccinazione, ma sembra che per il momento l’adesione da parte dei genitori sia stata buona». L’attenzione ai bambini non deve però limitarsi a Covid o al presente, ma deve avere inizio molto prima: fin dal periodo gestazionale, durante l’allattamento del neonato, perché situazioni di stress o l’infezione da Coronavirus nella madre potrebbero avere conseguenze non ancora prevedibili sui piccoli, nell’arco dei primi 1000 giorni. «Occorre far attenzione a qualsiasi cambiamento di comportamento – aggiunge Maria Carmen Verga, segretario nazionale Sipps – anche negli adolescenti, per i quali il presente ha un’importanza fondamentale: la condizione di isolamento si sta prolungando e per loro significa perdere momenti, esperienze che non recupereranno più. Eventi, dunque, che possono essere vissuti in modo particolarmente profondo, dando sfogo anche a semplici disturbi, fino a comportamenti violenti, disturbi del sonno, problemi psichiatrici». Da sottovalutare poi lo stile di vita dei bambini: «Con le restrizioni – continua la pediatra – si mangia meno fuori e si cucina di più in casa: migliora la qualità degli alimenti, ma si consumano più spuntini, anche per noia, non compensati dallo sport o dalle semplici passeggiate. Per questo noi pediatri dobbiamo incoraggiare le famiglie a fare attività all’aperto e in casa». Un ambiente, quello domestico, che espone anche ad altri rischi, come i maltrattamenti e abusi. «Le restrizioni – precisa Verga – hanno aumentato in modo esponenziali questi episodi che si verificano principalmente in famiglia e i cui segnali nei bambini sono molto sfumati, con conseguenze dal forte impatto fisico e psicoemotivo, nonché caratteriale». «Un particolare ringraziamento – concludono Di Mauro e Marseglia – lo vogliamo rivolgere ai tanti amici che hanno contribuito con straordinario impegno alla realizzazione di questo volume, con tutte le importanti tematiche affrontate. Lo abbiamo fatto nella convinzione di lavorare, come sempre, con la grande passione di pediatri che stanno dalla parte dei bambini». Il Manuale sarà presto disponibile online sui siti delle due società: www.sipps.it e www.siaip.it.

Francesca Morelli

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