Colon irritabile nel bambini: linee guida italiane per regolamentare diagnosi e cure

L’IBS, Inflammatory Bowel Syndrome, comunemente nota come intestino irritabile, è un problema “costoso” in età pediatrica. Per i bambini che sperimentano dolore addominale, alterazioni della funzione intestinale di intensità e frequenza variabili, creando spesso allarme e preoccupazione nei genitori e impoverimento della qualità di vita, per i medici che la “incontrano” nel 5-10% delle visite ambulatoriali e per il Servizio sanitario Nazionale con una spesa di circa 2500-3500 euro annui per paziente. Contenere tutti questi costi e fornire adeguate indicazioni diagnostico-terapeutico è oggetto di specifiche Linee Guida, le prime, recenti, dedicate soprattutto alla medicina del territorio, nate dal lavoro congiunto di SIGENP (Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica), SIP (Società Italiana di Pediatria), SIGE (Società Italiana di Gastroenterologia e Endoscopia) e SINGEM (Società Italiana di Neurogastroenterologia). «L’obiettivo di queste nuove linee guida – spiega il professor Claudio Romano, presidente SIGENP – è limitare il ricorso indiscriminato ad esami inutili, spesso di terzo livello e invasivi, come per esempio l’endoscopia, e all’utilizzo di farmaci somministrati senza chiare indicazioni. Di norma, infatti, il primo approccio all’IBS nel bambino prevede accorgimenti dietetici e un supporto psicologico, generalmente sufficienti a gestire i sintomi e solo poi, in casi selezionati e sotto supervisione specialistica, un’eventuale terapia farmacologica. Inoltre nelle Linee guida si fa chiarezza anche sull’uso degli integratori».

Come occorre procedere per la diagnosi? Sierologia per la celiachia, calprotectina fecale e proteina C reattiva sono le uniche semplici indagini di laboratorio indicate nel bambino con sintomatologia di IBS, mentre non sono consigliati i test per intolleranze e allergie e la colonscopia è raccomandata solo nei pazienti con segni di allarme. Una indicazione preziosa anche per mamma e papà, di fronte a un consiglio/indicazione medica. Tutto chiaro, dunque, dal punto di vista della malattia? Non ancora: restano da identificare le cause dell’IBS nei bambini: «Recenti evidenze – aggiunge il dottor Renato Tambucci, pediatra all’Ospedale Bambino Gesù di Roma – suggeriscono un ruolo importante nell’interazioni tra cervello e intestino: pertanto un’accurata anamnesi, compreso un colloquio con la famiglia per rassicurare sulla benignità della condizione, e una visita clinica approfondita sono gli elementi chiave per formulare la diagnosi, evitando la rincorsa verso accertamenti e terapie inutili che possono essere fonte di ulteriore stress».

di Francesca Morelli

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