Morbillo e pertosse: crescono i casi in Italia e in Europa

Aumentati di 60 volte, negli ultimi due anni in Europa, i casi di morbillo, decuplicati quelli di pertosse. È quanto riferisce il Centro Europeo di prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) in occasione della Settimana Europea dell’Immunizzazione, con una tendenza confermata anche per l’Italia dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Aumento dei contagi in ogni fascia d’età e vaccinazioni in calo. Tra marzo 2023 e fine febbraio 2024, in Europa sono stati segnalati almeno 5.770 casi di morbillo e 5 decessi: a maggior rischio i bambini con meno di un anno, troppo piccoli per essere vaccinati, e i soggetti fragili immunocompromessi che non possono ricevere il vaccino. Popolazioni che dovrebbero essere protette dall’immunità gregge, ossia dalla “sicurezza” derivante dalle persone vaccinate, quindi immunizzate, in comunità. «Il morbillo si diffonde molto facilmente – spiegano gli esperti – L’ISS ha segnalato dal 1° gennaio al 31 marzo 2024, 213 casi di morbillo notificati, di cui 34 a gennaio, 93 a febbraio, 86 a marzo. L’88% era non vaccinato al momento del contagio e 56 casi (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza, inclusi 23 casi di polmonite e un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. Per interrompere la trasmissione è essenziale una copertura vaccinale almeno del 95% della popolazione», dati che invece sono sensibilmente inferiori. Ragione per cui la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) si affianca alla Società Italiana di Pediatria nell’invito alla vaccinazione dei più piccoli per tutte le malattie prevenibili con il vaccino, aggiungendo che è fondamentale che gli adulti si adeguino con i richiami necessari. Non va meglio per la pertosse: sempre secondo i dati dell’ECDC, da marzo 2023, si osserva un aumento dei casi in diversi Paesi dell’Ue e dello Spazio economico europeo, con dati preliminari che indicano casi più che decuplicati nel 2023 e nel 2024 rispetto al 2022 e al 2021.

I numeri per entrambe le problematiche sono preoccupanti e inducono gli esperti a raccomandare fortemente le vaccinazioni non solo ai bambini, per i quali ci sono gli appuntamenti del calendario vaccinale, ma anche per gli adulti che non siano coperti o necessitino di un richiamo, nel rispetto appunto dell’immunità di gregge. «Relativamente al morbillo, il richiamo vaccinale – dichiara Alessandro Rossi, Presidente SIMG – è indicato per il personale sanitario, per i pazienti fragili, per le donne che programmano una gravidanza, mentre per la pertosse, ogni dieci anni l’adulto deve sottoporsi alla somministrazione di una dose triplice di vaccino contro difterite-tetano-pertosse. Oltre al tetano, che ogni anno provoca alcuni decessi, è necessario proteggersi contro la pertosse, che provoca gravi rischi soprattutto per neonati, pazienti cardiopatici, con malattie respiratorie gravi, diabetici. Il rischio è anche di confondere la patologia con una tosse prolungata, sottovalutando le pericolose conseguenze».

Francesca Morelli

 

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