“Sight for Kids”: come contrastare l’occhio pigro

Ritorna “Sight for Kids”: partita nel 2019, promossa dai Lions sulla scorta di analoghe esperienze fatte all’estero, la campagna ha l’obiettivo di contrastare nei piccoli l’occhio pigro, problematica che nei paesi industrializzati interessa il 2-5% della popolazione pediatrica, mediamente un bambino su 30. «L’ambliopia, nota come “occhio pigro” – spiega Lelio Sabetti, oculista dell’Università dell’Aquila – è una condizione patologica della visione in cui un ostacolo, che insorge nella primissima infanzia, impedisce o riduce la maturazione della capacità visiva di un occhio: se non curata si aggrava e diventa irreversibile, con effetti limitanti nella fase della crescita, come difficoltà scolastiche, e implicazioni sociali anche in età adulta precludendo ad esempio l’ammissione a concorsi pubblici o il conseguimento della patente di guida. Purtroppo nella maggior parte dei casi, l’occhio pigro non ha manifestazioni apparenti, non si osservano cioè nel bambino particolari limiti: per questo sono necessari screening tempestivi e visite precoci che permettano di diagnosticarlo e di adottare la terapia più corretta».

Oggi l’offerta di trattamento è molteplice: dalla tradizionale occlusione, per periodi definiti dall’oculista, dell’occhio che vede meglio per stimolare quello con “deficit” visivo, e che per questo il cervello tende a escludere, all’uso di strumenti tecnologici, come lenti defocalizzanti o a cristalli liquidi. Occorre tuttavia “intercettare” i bambini con l’occhio pigro, entro i 5 anni di età, finestra entro la quale il disturbo può essere corretto, ed è questo l’obiettivo del progetto “Sight for Kids” che si basa su due pilastri: campagne di screening della vista a quanti più bambini possibile e informazione attraverso i canali sui social, con la produzione di opuscoli (ne sono già stati creati due, uno a fumetti e un manuale distribuito in oltre un milione di copie). «Dall’inizio dell’attività – dichiara Massimo Di Pietro della Clinica Oculistica di Catania e coordinatore nazionale di Sight fot Kids – abbiamo controllato 100 mila bambini tra 3 e 5 anni: nel 2024 vorremmo estendere le visite ad almeno altri 50.000 bambini sul territorio nazionale, con l’obiettivo di individuare e avviare alle cure circa 1600 -1700, considerando la media statistica dei piccoli che ne sono colpiti». Come avviene lo screening? Il Lions Club locale individua le Scuole dell’Infanzia in cui intervenire, l’iniziativa viene presentata ai Dirigenti Scolastici e, successivamente, vengono organizzati incontri con i genitori, fornito materiale informativo e fatto formare il consenso informato. Una volta raccolte le adesioni, il personale esperto (medico oculista o ortottista), in una giornata esegue una serie di test oculari. «La visita dura dai 5 ai 10 minuti per bambino – precisa Giovanni Amerio, oculista di Orbassano –successivamente viene consegnato ai genitori un responso che oltre alla spiegazione, utilizza anche un sistema di immediata comprensione: un semaforo che può essere verde, indicando che non vi sono problemi, giallo che identifica una situazione da tenere sotto controllo e rosso in cui è consigliata una visita oculistica al più presto». Il progetto ben accolto da scuole e genitori, con una adesione all’esecuzione dello screening dell’80%, ha anche l’obiettivo di sanare alcune lacune organizzative del Sistema Sanitario Nazionale che non riesce a coprire totalmente le richieste territoriali e di aumentare l’attenzione delle istituzioni, delle autorità sanitarie centrali e regionali. A tal fine, nei prossimi mesi, gli esperti coinvolti in Sight for Kids invieranno al Ministero della Salute un documento sui risultati del progetto e un appello firmato da quanti più oculisti possibile per sollecitare misure concrete contro l’ambliopia infantile. Tra i sostenitori del progetto anche le Frecce Tricolori. Per approfondimenti: www.sightforkids.it

Francesca Morelli

Articoli correlati