Ora legale: “gufi” e “allodole” a rischio di insonnia

La primavera sembra ormai in dirittura d’arrivo, anche se le rigide temperature di questi ultimi giorni ci proiettano ancora nella stagione invernale. A concorrere per la bella stagione è lo spostamento in avanti delle lancette degli orologi di sabato 24 marzo, alle 2 di notte quando entrerà in vigore l’ora legale, per sfruttare al massimo la luce solare, risparmiando sul consumo energetico. Tuttavia, il repentino cambio di orario potrebbe avere conseguenze sul nostro benessere psico-fisico. Se è vero che il cambio dell’ora porta con sé giornate più lunghe con innegabili benefici, è altrettanto vero che diverse persone risentono del passaggio dall’ora solare a quella legale, tanto da lamentare i medesimi sintomi del jet-lag. Questi piccoli disturbi passeggeri – alterazioni del sonno, stanchezza e difficoltà di concentrazione, stress e irritabilità – dipendono dalla reazione del nostro corpo alla differenza tra l’orologio interno, il cosiddetto ritmo circadiano, e l’orario esterno. Il ritmo circadiano regola il ciclo sonno-veglia e molti parametri vitali che hanno andamento periodico: fame, rigenerazione cellulare, temperatura corporea. Anche la sola perdita di un’ora di sonno altera, quindi, per qualche giorno, i ritmi dell’organismo. Ma ci sono coloro che ne risentono più di altri. Sono soprattutto i “gufi” ovvero i tiratardi, e le “allodole” mattiniere a soffrire il cambio dell’ora: ad andare in tilt è il loro equilibrio sonno-veglia. Anche cambiamenti minimi dei ritmi quotidiani possono causare stress, stanchezza, sonnolenza diurna, emicrania, perdita dell’appetito, riduzione dell’attenzione e alterazione dell’umore.

Ecco i consigli di Assosalute (Associazione nazionale di farmaci di automedicazione) su come affrontare al meglio il cambio d’ora. Qualche giorno prima, basta anticipare la sveglia di una ventina di minuti o andare a dormire un po’ prima la sera per abituare l’organismo. Un accorgimento da suggerire soprattutto ai bambini: aiuterà a impostare i nuovi ritmi in modo meno traumatico.

  • Se non si riesce a prendere sonno, sono disponibili, sedativi leggeri di origine vegetale per favorire il riposo (passiflora, valeriana);
  • Alla sera è meglio consumare pasti leggeri, evitare alcolici e un eccessivo consumo di caffeina/teina, sostanze che influiscono sul ciclo sonno-veglia;
  • In caso di mal di testa gli antinfiammatori non steroidei (FANS), possono alleviare il fastidio;
  • Se nervosismo e irritabilità perdurano, sono disponibili, in automedicazione, integratori di magnesio che possono aiutare a ritrovare il giusto equilibrio;
  • Sforzarsi di fare attività fisica, meglio all’aria aperta e al mattino, in modo da godere dei benefici durante il giorno e arrivare più stanchi e meno stressati alla sera. Infatti, fare sport, soprattutto attività anaerobiche intense, all’ora di andare a letto non favorisce il riposo, anzi aumenta la difficoltà di addormentarsi perché l’attività fisica stimola il sistema nervoso e non favorisce il rilassamento.                                                                                                                                                 Paola Trombetta

 

 

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