Vaccinazione in gravidanza: cosa ne sanno le donne

Vaccinazioni in gravidanza: le giovani donne, future mamme o neomamme, sembrano sufficientemente informate sul tema. Lo rileva un’indagine, condotta da Fondazione Onda ETS in collaborazione con l’Istituto di ricerca Elma Research, su un campione di 300 donne, spesso alla prima maternità, in prevalenza lavoratrici con elevato titolo di studio, presentata al Convegno “La vaccinazione in gravidanza. L’importanza della prevenzione primaria”, presso il Senato della Repubblica su iniziativa della Senatrice Maria Domenica Castellone, e patrocinato da AGUI (Associazione Ginecologi Universitari Italiani), AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani), FNOPO (Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie), SIN (Società Italiana di Neonatologia) e SITI (Società Italiana di Igiene).

Emerge dall’indagine che più della metà delle donne, intervistate on line, conosce i vaccini utilizzabili in questa fase della vita, solo 1 donna su 4 cita al massimo un vaccino, tra cui quello per la vaccinazione Covid, DTPa (tetano, difterite, pertosse) e influenza. Positivo è il comportamento verso le vaccinazioni, in particolare per COVID-19 (22%), antiinfluenzale (33%), e DTPa (42%), ritenute strumento di prevenzione e tutela di loro stesse e, a cascata, del nascituro (53%), di protezione contro il rischio di contrarre la malattia (48%), o eseguita perché consigliata medico (37%). Tuttavia, in gravidanza, le donne associano maggiormente la prevenzione primaria all’esecuzione di test genetici/screening prenatali, a uno stile di vita sano e a regolari controlli clinici. Per le donne in dolce attesa e/o neomamme sono referenziali, anche in tema di vaccinazione, le figure sanitarie (92%): il ginecologo (85%), colui che le segue anche in attività privata (65%) e il medico di medicina generale (33%) e con il partner condividono le decisioni sanitarie.

«Nonostante le discrete risposte, dall’indagine emerge la necessità di incrementare l’awareness sui vaccini disponibili in gravidanza, sensibilizzando sugli alti rischi associati alle patologie e sui bassi rischi delle vaccinazioni – dichiara Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda ETS – coinvolgendo anche le Istituzioni, promuovendo la maggiore facilità di accesso alle vaccinazioni, tramite la semplificazione delle prenotazioni, riducendo i tempi di attesa, offrendo la possibilità di effettuare i vaccini vicino alla residenza o nello stesso sito di altre visite ed esami».

È fondamentale valorizzare la vaccinazione come strumento di salute pubblica, importantissimo in generale e soprattutto per i soggetti fragili, tra questi neonati e bambini in quanto privi della capacità di rispondere adeguatamente ad insulti infettivi. «È necessario proteggerli da subito – dichiara Roberta Siliquini, Presidente SITI – anche attraverso la vaccinazione della futura mamma che potrà trasmettere gli anticorpi necessari. Oltre alle già citate patologie, sono oggi a disposizione un vaccino e anticorpi monoclonali per il virus respiratorio sinciziale: patologia che causa un importante numero di ricoveri ospedalieri anche nei primi mesi di vita».

Nel corso dell’evento Fondazione Onda ETS, 210 strutture su un campione di 290 ospedali con il Bollino Rosa con al proprio interno un reparto di Ginecologia e Ostetricia che hanno partecipato alla mappatura, hanno ricevuto una speciale pergamena, “omaggio” per l’attenzione e l’impegno sul tema della prevenzione primaria in gravidanza. La gran parte degli ospedali che hanno aderito al progetto sono dotati di un Punto Nascita con un volume di oltre 500 parti annuali e attività educazionali per la donna/giovane mamma in tema di corretta alimentazione, promozione dell’attività fisica in gravidanza. Inoltre nelle strutture sono attivi percorsi dedicati con agenda gravidanza, counselling con nutrizionista, campagne informative anti-alcol, possibili trattamenti di ansia e depressione. Mentre le specifiche vaccinazioni sono nella maggior parte dei casi (118 ospedali su 210) rimandate al territorio, a fronte invece di una adeguata informazione, tramite opuscoli o altro materiale, su dove recarsi per accedere al servizio.

«Sul piano materno-fetale – sottolinea Vito Trojano, Presidente SIGO – i vaccini rappresentano un importante strumento di prevenzione dei difetti congeniti e di malattie materno-fetoneonatali, dove l’offerta attiva con informazione adeguata, indicazione scritta in cartella, favoriscono l’aumento della copertura vaccinale».

Conclude Maria Rosaria Campitiello, Capo Segreteria tecnica del Ministero della Salute: «È ampiamente riconosciuta l’importanza della prevenzione in gravidanza: un plauso a tutte le iniziative finalizzate a una maggiore sensibilizzazione della componente sanitaria, a un più facile accesso alla prestazione e a una più estesa informazione alle donne per una scelta sempre più libera e consapevole».

di Francesca Morelli

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