Una terapia “naturale” contro la dispepsia funzionale

Le festività pasquali, tra pranzi e uova di cioccolato, hanno messo a dura prova il nostro sistema digerente, soprattutto per chi già soffre di disturbi gastrici ricorrenti: il 39% della popolazione, pari a circa 19 milioni di persone. In particolare, l’11%, in prevalenza donne, tra i 18 e i 69 anni (circa un adulto su dieci), soffre di dispepsia funzionale. Poco conosciuta dai pazienti, che ne parlano in termini di “mal di stomaco” o “cattiva digestione”, rappresenta in realtà uno dei disturbi gastrointestinali più diffusi. Obesità, fumo, infezioni gastrointestinali e soprattutto lo stress sono le condizioni che aumentano la probabilità di avere questo problema.

Ma cosa significa soffrire di dispepsia funzionale? Per la diagnosi è sufficiente avere con ricorrenza almeno uno di questi sintomi: dolore o bruciore a livello dello stomaco, sazietà precoce o un fastidioso senso di pienezza dopo i pasti, perdita di appetito. Se il medico esclude che i sintomi siano dovuti a un’altra patologia, si può parlare di dispepsia funzionale. I pazienti possono avere anche nausea, gonfiore addominale o eruttazioni frequenti.

<Le alterazioni alla base dei sintomi sono tante: da un rallentamento nello svuotamento dello stomaco all’aumentata sensibilità delle fibre nervose che conducono il segnale del dolore, ma si riferiscono tutte a un’alterazione dell’asse intestino-cervello, quel fitto scambio di informazioni tra l’apparato digerente e il sistema nervoso che, in un soggetto sano, permette una digestione ottimale>, ha dichiarato il Professor Vincenzo Stanghellini, dell’IRCCS Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, uno degli esperti che ha contribuito a definire i criteri internazionali per diagnosticare la dispepsia funzionale. <Questo disturbo influenza le attività di tutti i giorni: chi ne soffre ha una riduzione nella capacità di eseguire attività fisica o lavorativa; otto pazienti su dieci hanno una qualità del sonno alterata dai sintomi e il 60% ha una vera e propria insonnia>

Solitamente si utilizzano diversi farmaci per contrastare i sintomi: per supportare medici e farmacisti nella gestione dei pazienti, è arrivato in Italia un nuovo farmaco, IberogastAdvance, senza obbligo di prescrizione, indicato per il trattamento dei sintomi ricorrenti della dispepsia funzionale. Formulato in gocce, combina sei estratti vegetali (iberide amara, cumino, menta piperita, camomilla, liquirizia, melissa) prodotti con un processo altamente standardizzato. <L’azione di questa combinazione sui meccanismi alla base dei sintomi della dispepsia funzionale è studiata in modo approfondito>, ha commentato il professor Stanghellini. <È stato dimostrato che il prodotto è in grado di favorire lo svuotamento dello stomaco e di ridurre l’infiammazione>.

L’efficacia del prodotto, confermata da quattro studi clinici, aumenta proporzionalmente alla durata del periodo di assunzione>. ha dichiarato Matteo Alemanni, del dipartimento medico di Bayer Italia. <Gli studi su oltre seicento pazienti che hanno assunto il prodotto per un periodo fino a dodici settimane, hanno confermato l’efficacia su tutti i principali sintomi della dispepsia funzionale. È importante, però, che il paziente si confronti con il medico o il farmacista se non nota alcun beneficio durante la prima settimana o se nota nuovi disturbi, per assicurarsi che non vi siano patologie soggiacenti>.

Paola Trombetta

 

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