Un Ambulatorio, a Milano, per dire stop al fumo in gravidanza (e per sempre)

Il Centro antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), il Presidio Ospedaliero Macedonio Melloni-Fatebenefratelli Sacco fanno alleanza sostenendo una “salutare” iniziativa, promossa dall’Associazione Salute Donna Onlus. È il “Progetto Mariaelena”, dedicato a una giovane mamma e volontaria scomparsa prematuramente, che ha un obiettivo “di coppia”: sensibilizzare le gestanti e i papà a smettere di fumare, eliminando da un lato un importante fattore di rischio per il feto, creando dall’altro anche un ambiente dall’aria salubre e pulita  per i loro piccoli, riparati dal contatto con il fumo passivo. «Nell’ultimo anno, in Italia – afferma il dottor Roberto Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo di INT – abbiano osservato un sensibile aumento di donne fumatrici. La nostra speranza è che la riscossa contro questa pericolosissima tendenza parta proprio dalle future mamme, pronte a dire definitivamente basta alla sigaretta e ai danni associati, non solo nel delicato periodo della gravidanza e dell’allattamento, ma per tutta la vita». Ovvero facendo di questa occasione personale un’opportunità per la famiglia: infatti il fumo, sia per la donna che per l’uomo, è un fattore significativo di riduzione della fertilità e al femminile un rischio aumentato di tumore della cervice uterina, menopausa anticipata, osteoporosi. “Eventi” che rendono importante un’attività di informazione e disassuefazione mirata proprio alle giovani donne, prossime mamme. Il progetto è strutturato con diverse attività: la sensibilizzazione delle donne e dei loro familiari, attraverso interventi informativi durante i percorsi di accompagnamento al parto, la presa in carico della persona per il percorso di disassuefazione dal fumo, supportata dallo scorso giugno dall’attivazione di un vero e proprio ambulatorio. «Siamo orgogliosi di essere il primo ospedale materno infantile in Italia ad affrontare in maniera specialistica il problema del fumo e ad offrire un servizio dedicato – afferma il professor Mauro Busacca, responsabile della Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia della Melloni – tanto più che i dati dell’Istituto Superiore di Sanità confermano che le donne fumatrici tra 25-44 anni sono il 26% e la probabilità che tra queste ci siano donne in gravidanza o che stiano programmando una gravidanza è alta. Si tratta quindi di un target importante sia numericamente sia qualitativamente, da sensibilizzare anche in funzione delle ricadute e implicazioni che il fumo può avere». Dire basta al fumo è possibile e nel 2018, in Italia, ci sono riusciti ben 725 mila fumatori e fumatrici. «Smettere di fumare non è facile, ma per le donne sottoposte a stress legato ai diversi ruoli familiari, sociali e lavorativi che rivestono, lo è ancora di più. È fondamentale – aggiunge  Elena Munarini, psicologa del centro antifumo e referente del progetto – poter contare sull’aiuto di un esperto per trovare la strada più indicata alle necessità della persona, al suo contesto di vita e a mantenere i contatti per prevenire le ricadute, un evento piuttosto frequente anche in chi ha smesso da diverso tempo».  «Stop alle sigarette, dunque, e sì a un’alimentazione sana e al movimento. Tre azioni – conclude Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus – da compiere per tutta la vita, soprattutto a partire dalla gestazione. Salute Donna ha voluto finanziare questo progetto per sostenere donne e madri a rappresentare ogni giorno, di fronte ai propri figli, un esempio concreto di rispetto degli stili di vita e di prevenzione dei tumori». L’ambulatorio è attivo tutti i venerdì dalle 09.00 alle 12.30 ed è possibile accedere tramite prenotazione telefonica al n. 02/23903874 o inviando una mail a elena.munarini@istitutotumori.mi.it.

Francesca Morelli

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