Un nuovo premio dedicato al coraggio

Combattere la camorra, rimanere a lavorare nel proprio paese, lottare per la sostenibilità e per l’ambiente, curare le epidemie nel mondo, rischiare la vita per salvarne un’altra…Il coraggio ha molti volti e, per ricordarcelo, è stato istituito un premio: “Il valore del coraggio”, dedicato appunto a chi, nei campi più disparati, difende i propri ideali senza mai arrendersi. Ideato e promosso dalla Fondazione Italia Sostenibile, il Premio ha celebrato recentemente la sua prima edizione, con il patrocinio  della Regione Umbria, nel borgo medioevale di Arrone, nel cuore della Valnerina, dove dal 2013 si festeggia il 10 dicembre, Giornata dei diritti umani, suonando le campane in sincronia con quelle di Assisi e di altre città del mondo.

Molti i premiati, selezionati dalla Giuria presieduta dal direttore dell’Agenzia AdnKronos, Gian Marco Chiocci, a partire dalle donne. Giusy Versace, deputata, atleta paralimpica, dopo aver perso l’uso delle gambe, scrittrice e  fondatrice della onlus Disabili No Limits. Nicoletta Spagnoli, imprenditrice della moda, che ha mantenuto nella regione la sua attività resistendo alle tentazioni della globalizzazione e della delocalizzazione, fortemente impegnata per il basso impatto ambientale “come sicuramente avrebbe fatto la mia famosa bisnonna Luisa”. Maria Cristina Finucci, architetto che, con le sue mega-installazioni artistiche nel mondo è stata fra i primi a denunciare l’inquinamento da plastiche nei mari. E ancora, premio al coraggio al medico afghano Arif Oryakhail, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, appena  tornato da Kabul, a Giovanni Putoto dell’Organizzazione Internazionale Cuamm Medici per l’Africa, già impegnato in passato contro Ebola e oggi attivo nella campagna “Un vaccino per noi” contro il Covid in otto paesi del continente, al prete napoletano “anticamorra” Don Luigi Merola e a Mauro Mascetti, l’autista del bus andato in fiamme in galleria, che non vuole essere definito “eroe” pur avendo salvato 25 bambini, a Giorgio Calissoni, rapito nel 1983 con la madre Anna Bulgari e al fotografo Antonio Guccione, autore del manifesto del premio, che con i suoi scatti ritrae anche l’anima, fino a, a padre Paolo Dall’Oglio, prigioniero di estremisti jihadisti, e alla coppia Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo, impegnati per la difesa degli animali, che dedicano il premio all’Associazione genitori tarantini, ricordando come nella città si combatta ancora con le polveri sottili nel corso dei “wind day”.

Marilisa Zito

 

Articoli correlati