Tanta frutta nella dieta estiva dei piccoli

Fragole, ciliegie, albicocche, pesche, meloni, angurie, fichi, pere, susine, uva, frutti di bosco e molte altre varietà. L’estate è una stagione privilegiata che “nutre” la dieta dei piccoli di succose, croccanti, colorate, buonissime qualità di frutta che accontentano tutti i gusti.  Mangiata fresca, meglio ancora se bio e a km 0 che garantisce l‘assenza di pesticidi, e mordicchiata con la buccia, per non perdere la sostanza nascosta sotto la pelle, la frutta è fonte di moltissimi principi nutritivi. «È sempre preferibile consumare i prodotti quando sono di stagione – spiega Lisa Mariotti, Nutrizionista Pediatrica del Dipartimento Medicina dell’infanzia e dell’età Evolutiva ASST Fatebenefratelli-Sacco di Milano e consulente nutrizionista della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) – di provenienza locale o almeno nazionale, poiché più tempo passa tra la raccolta dei vegetali e il momento del consumo, più diminuisce la quantità di micronutrienti, soprattutto vitamine, facendo di contro aumentare il costo economico». Mangiare frutta in estate è davvero “furbo” perché ci si nutre bene – con un buon mix di zuccheri semplici, come fruttosio, glucosio e saccarosio che danno energia prontamente disponibile, sali minerali e vitamine, con diverso valore nutrizionale a seconda del colore del frutto, dando supporto alla crescita dei piccoli ad ogni età, e non ultimo fibre, e molta acqua. Tutta sostanza acquisita con un apporto calorico piuttosto contenuto, se si sceglie la frutta fresca (variabile da 15-70 Kcal/100 g) fino a raggiungere le 550-660 Kcal/100 g in caso di frutta secca oleosa, comunque buona per il contenuto di acidi grassi essenziali, come omega-6 e omega-3, che migliorano il rapporto colesterolo “buono”/ colesterolo “cattivo”. In funzione di queste virtù, la frutta non deve mai mancare nella dieta dei piccolo fin dal momento del divezzamento: 5 porzioni al giorno, fra frutta e verdura, suddivise nei 5 pasti quotidiani, variando il più possibile le qualità e prevedendone almeno 3 di diverso tipo nell’arco della stessa settimana. Consumare più frutta ha anche una finalità preventiva e terapeutica, tutelando sia da rischi stagionali sia “sociali”: quando fa caldo, aiuta a combattere la disidratazione, ma soprattutto, essendo un alimento ipocalorico, contribuisce ad arginare l’obesità: una problematica che minaccia di trasformarsi in una emergenza di salute pubblica nei prossimi decenni. «Il consumo di frutta e verdura  – conclude Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS – Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS)  – andrebbe incentivato nei bambini e negli adolescenti. Ai genitori raccomando, anche se i piccoli rifiutano, di continuare a proporre frutta con creatività, ad esempio realizzando forme di animali o spiedini e utilizzando molti colori in modo che i bimbi ne siano attratti, tenendo presente che sono necessari almeno 12 assaggi prima che il bambino apprezzi un nuovo alimento».

Francesca Morelli

 

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