“Proiettili intelligenti” per la cura delle allergie pediatriche

Le hanno definite a crescita “geometrica” a causa degli aumenti costanti che hanno subito nel corso degli ultimi anni: si tratta delle allergie pediatriche al centro degli interessi, dell’innovazione terapeutica e di qualche preoccupazione per i pediatri, del 21° Congresso della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP), 16-18 maggio all’Hotel Marriott, Milano. Sempre più bambini starnutiscono, hanno occhi lacrimosi e arrossati, respirano a fatica con sintomatologie associate, con una percentuale passata dal 7 al 25% negli ultimi 20 anni: circa un milione soffrono di rinite, 630mila di asma e 490mila di dermatite atopica. Ma le prospettive sono ancora in crescita a causa soprattutto dei pollini di diverse varietà stimati al raddoppio entro il 2040-50 che svilupperanno allergie in 1 bambino su 2 sotto i 14 anni. «Oltre ai fattori genetici – ha dichiarato Gian Luigi Marseglia, Presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica e Direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Pavia – incidono sulle allergie alcune condizioni ambientali: cambiamenti climatici e allungamento della stagione pollinica, inquinamento, fumo passivo, riscaldamento domestico che favorisce il proliferare di acari». I numeri importanti tuttavia sono gestibili e controllabili, grazie a nuove armi farmacologiche: soprattutto tecniche molecolari che consentono diagnosi mirate e cure personalizzate. «Ad esempio – precisa Marseglia – è possibile adattare il vaccino desensibilizzante (immunoterapia specifica) per le allergie respiratorie alle esigenze di ogni singolo paziente o organizzare una dieta anti-allergica in caso di reazioni di tipo alimentare. Ancora, utilizzare la vitamina D, già sfruttata per supportare lo sviluppo osseo, anche nelle malattie allergiche per il corretto sviluppo del sistema immunitario del bambino. Oggi non spariamo più nel mucchio, ma possiamo utilizzare “proiettili intelligenti” in grado di colpire in maniera più selettiva i singoli problemi, senza alterare l’equilibrio biologico dell’organismo». E favorire soprattutto una migliore qualità di vita, dando scacco agli attacchi allergici.

Francesca Morelli

 

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