Come prevenire le infezioni respiratorie nei piccoli

Oltre all’influenza, è particolarmente diffuso in questi giorni il rischio di infezioni respiratorie che colpiscono i più piccoli. Polmoniti, bronchiti, faringiti, laringiti o tracheiti interessano il 30% bambini italiani in età pre-scolare. Di queste, la forma più grave è la bronchiolite, un’infezione di origine virale che attacca le vie respiratorie e che può trasformarsi da un semplice raffreddore in una vera e propria ostruzione, tanto da essere la prima causa di ricovero, anche in terapie intensiva per le sue complicanze, fra i neonati nel primo anno di vita, i bimbi nati prematuri, gli immunodepressi o affetti da malformazioni polmonari e/o da patologie neuromuscolari che necessitano di ossigenoterapia e i neonati con sindrome di Down. «Per questi bimbi esiste una profilassi con un anticorpo monoclonale, efficace e preventivo  – ha dichiarato il professor Renato Cutrera, Presidente Nazionale SIMRI e Direttore dell’Unità operativa di Broncopneumologia all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in occasione del 21° Congresso nazionale della Società, tenutosi a Napoli- che si somministra per via intramuscolare una volta al mese nel periodo più freddo dell’anno, tra novembre e marzo». Dalla terapia sono stati tuttavia esclusi i bambini affetti da malattie polmonari e ora l’impegno della SIMRI è invitare l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e le istituzioni sanitarie ad aumentare i beneficiari della terapia. Oltre alla terapia farmacologica, è possibile attuare anche una prevenzione “pratica”, mettendo in atto alcune buone regole, come lavarsi bene le mani prima di toccare un bimbo, anche nel caso di fratellini più grandi, spesso veicolo di trasmissione di virus e altri agenti patogeni; non lasciare mai un bimbo con meno di 6 mesi nella stessa stanza o vicino a chi ha raffreddore o influenza; usare in caso di stati influenzali fazzolettini monouso, gettandoli subito dopo, e non “scambiare” oggetti che possano trasferire germi e batteri quali cucchiai, tazze, cuscini o coperte; evitare di fumare in casa e di esporre i bambini a fonti inquinanti, come fumo passivo, smog in strade di grande traffico; mantenere la casa quanto più possibile pulita senza fare uso eccessivo di spray o deodoranti che aumentano il rischio di inquinamento indoor; vaccinare sempre il neonato per ridurre il rischio di infezioni; rivolgersi immediatamente al pediatra (e non al ‘fai-da-te’) in caso di sintomatologia respiratoria o influenzale persistente.

Francesca Morelli

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