Come faccio a ricordarmi di prendere le medicine? Si possono spezzare le compresse? Se un farmaco è scaduto da poco, si può utilizzare? Sono molti i dubbi riguardanti l’assunzione dei farmaci ed è normale fare confusione su come e quando assumerli, come conservarli e sulle possibili interazioni con altri medicinali. A queste domande da oggi si potrà avere una risposta grazie alla campagna nazionale di educazione e informazione “Pillole di consapevolezza. Farmaci: istruzioni per l’uso”, promossa da Boehringer Ingelheim e realizzata in collaborazione con FOFI – Federazione Ordini Farmacisti Italiani e Federfarma. Non è facile pianificare l’assunzione di terapie che possono essere complesse e prolungate nel tempo perché, soprattutto nei pazienti anziani e nelle persone che convivono con una o più patologie croniche, vengono prescritti dal medico fino a 6 o più farmaci da assumere insieme ogni giorno. È facile dimenticare una compressa, scambiarla con un’altra oppure non rispettare la sequenza o gli orari di somministrazione; inoltre, spesso i farmaci vengono conservati in modo errato o sono scaduti da tempo. Eppure, sapere utilizzare e conservare correttamente i medicinali è fondamentale per migliorare l’efficacia e la sicurezza della cura e l’aderenza del paziente alla terapia. Un recente studio, pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, conferma che quando la pastiglia abituale cambia colore, forma o confezione il rischio di abbandonare la terapia aumenta del 66%. “Pillole di consapevolezza” è una guida suddivisa in schede e realizzata in cinque lingue (italiano, spagnolo, filippino, rumeno e arabo), facile da consultare e dedicata non solo a chi segue regolarmente una o più terapie e a chi fa un uso saltuario dei farmaci, ma anche a chi si prende cura di qualcun altro, siano essi parenti e caregiver oppure assistenti familiari, categoria quest’ultima che spesso comprende persone provenienti dall’estero. Quando una terapia non funziona la prima domanda da farsi è: il paziente prende il farmaco? Oppure, prende il farmaco sbagliato? Fondamentale, quindi, spiegare al caregiver o all’assistente familiare come somministrare la terapia, per quale patologia è indicata e quali rischi possono derivare da un uso inappropriato delle medicine.
<Il valore aggiunto di questa iniziativa è quello di portare l’informazione direttamente al paziente, sfruttando la farmacia come luogo di contatto privilegiato>, ha commentato Marinella Galbiati, Head of Patient Advocacy Relations Italy di Boehringer Ingelheim. <Stiamo andando verso una “farmacia di servizi”, che diventerà sempre più un punto di riferimento per i pazienti sul territorio, che permetta di migliorare la compliance al trattamento e la continuità. Questo coinvolge anche i farmacisti come partner attivi nel percorso di comprensione dei pazienti e dei caregiver. La nostra azienda ha deciso di avviare questa iniziativa per rispondere ai bisogni reali espressi dalle Associazioni pazienti, che sottolineano l’importanza dell’informazione e della consapevolezza per migliorare l’efficacia del percorso terapeutico. Le Associazioni pazienti riportano spesso situazioni mal gestite rispetto ai farmaci, che impediscono di raggiungere l’obiettivo terapeutico desiderato. Il progetto “Pillole di consapevolezza” si inserisce nel quadro di sostenibilità che abbraccia tre pilastri: ambiente, persone e accesso alla salute. L’obiettivo è garantire che tutti, anche le popolazioni più vulnerabili, possano accedere a informazioni chiare e comprensibili sull’uso corretto dei farmaci. Il nostro progetto semplifica al massimo l’accesso alle informazioni, anche per chi ha difficoltà con la lingua italiana>. Per info sulla Campagna: www.boehringer-ingelheim.com/it/chi-siamo/sviluppo-sostenibile/more-health-le-persone-e-lambiente/pillole-di-consapevolezza-farmaci
Paola Trombetta