Mille studenti delle superiori “interrogano” il professor Massimo Galli

Mille studenti delle scuole superiori italiane hanno “interrogato” il professor Massimo Galli, infettivologo e direttore di Malattie infettive dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano, su temi di attualità, come Covid-19, di salute come diagnosi precoce e prevenzione e di responsabilità sociale, come i vaccini e la vaccinazione. Perché le varianti del virus Covid-19 sono così insidiose? Quantità delle dosi di vaccino e velocità nella somministrazione come possono modificare lo scenario futuro della pandemia? Sono solo alcune delle domande a cui l’esperto ha risposto con chiarezza, delineando anche scenari futuri in cui un ruolo chiave sarà giocato dalle varianti del virus e dalla gestione della campagna vaccinale. Un’ interrogazione avvenuta nell’ambito dell’evento live “Crescere in emergenza”, parte del progettoFattore J”, promosso da Fondazione Mondo Digitale con la collaborazione di Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, patrocinato da Regione Lombardia e dall’Istituto Superiore di Sanità. L’iniziativa, che ha già coinvolto oltre 9.000 studenti, ha l’obiettivo di arrivare a educare 100 mila ragazzi all’inclusione, all’empatia, accompagnandoli a sviluppare maggiore coscienza e consapevolezza verso situazioni di disagio proprio o altrui, e ad assumere comportamenti responsabili e rispettosi delle differenze. Anche in relazione all’esperienza di Covid-19, come anche dell’AIDS e/o di altre epidemie che insegnano come comportamenti irresponsabili, ma anche pregiudizi e diffidenza, possono avere effetti devastanti sul singolo e sulla società. Basti pensare che l’Oms ha incluso lo scetticismo per le vaccinazioni tra le 10 minacce per la salute mondiale. «Il progetto – ha spiegato Margherita Errico, presidente del Network Persone Sieropositive (NPS onlus) – ha il pregio di sensibilizzare i giovani studenti a prevenire comportamenti stigmatizzanti, in un tempo complesso come il lockdown, cosicché possano essere loro stessi agenti del cambiamento, capaci di contagiare positivamente gli altri con la fiducia nella scienza e nella ricerca. Come dare il buon esempio sull’importanza di vaccinarsi, quale atto di responsabilità civile». Non fosse altro per premiare una sfida senza precedenti: «Quello che sta accadendo – aggiunge Loredana Bergamini, Direttore Medico di Janssen Italia – passerà alla storia, perché mai prima d’ora si sarebbe immaginato di potere disporre di nuovi vaccini in meno di un anno, dal momento in cui la sequenza virale è stata identificata. I vaccini sono una “risorsa” ed hanno rappresentato, da sempre, delle vere e proprie soluzioni tali da cambiare il corso degli eventi». Fattore J, oltre a un obiettivo di informazione e salute, ha anche un valore sociale: contribuire da un lato a sviluppare nei giovani gli anticorpi sociali contro l’isolamento e l’individualismo, per scoprire la dimensione comunitaria del benessere e della salute, fondata su empatia, dialogo e rispetto dall’altro, sensibilizzandoli a essere e diventare ambasciatori del benessere e facilitatori nei processi di cura, fino a dedicarsi loro stessi alla ricerca scientifica. Come la ricercatrice mantovana Sara De Biasi, protagonista della storia di copertina del progetto, che si è appassionata agli studi sul sistema immunitario, come lei stessa racconta in un video  (youtu.be/oO1Y4HWBLog) in cui sottolinea che fare ricerca significa fare progresso: richiedendo una buona dose di coraggio, passione e forza emotiva.

Il progetto Fattore J è sostenuto dall’Università Campus Bio-Medico di Roma, partner scientifico, e da una rete di otto associazioni di pazienti: Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma (AIL), Associazione Ipertensione Polmonare Italiana Onlus (AIPI), Associazione Malati Reumatici del Piemonte (AMaR), Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (AMICI Onlus), Associazione Nazionale Amici per la Pelle (ANAP Onlus), Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza (APIAFCO), Network Persone Sieropositive (NPS Italia Onlus) e Progetto Itaca Onlus.

Francesca Morelli

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