L’educazione alla salute parte dalla scuola

La promozione e l’educazione alla salute passa anche dalla scuola, che è il luogo preferenziale in cui fare corretta (in)formazione su adeguati stili di vita e comportamenti sani, compresa l’adesione a screening e campagna di prevenzione, come quella vaccinale attualmente in corso. Ne sono consapevoli e concordi per il 42% i 600 fra genitori, docenti, sindaci e istituzioni che hanno partecipato all’indagine “La medicina scolastica tra passato e futuro”, condotta da Fondazione The Bridge. Tema ripreso dall’evento “Talk on Web” dal titolo Medicina Scolastica e Territorio, promosso da IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), con la collaborazione di Fondazione The Bridge e Federsanità da cui sono emersi diversi spunti di riflessione sul ruolo della “nuova” scuola.

«L’attuale pandemia – dichiara Rosaria Iardino, Presidente della Fondazione The Bridge – ha riportato attenzione e interesse per la medicina scolastica, sottolineando come la scuola possa essere punto di riferimento per salute e prevenzione, ovvero un ente facilitatore di salute pubblica a fianco degli altri organismi del settore che contribuiscono a costruire salute». Una visione “nuova” della scuola che implica un cambiamento: «Occorrerà pensare anche al post-pandemia – prosegue Roberto Pella, Vice Presidente Vicario di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e delegato alla Salute – tenendo conto delle peculiarità dei territori per combattere le disuguaglianze nell’elargizione dei servizi socio-sanitari ai cittadini, considerando la scuola come “luogo centrale per la salute”, anche in ambito di prevenzione. Ciò significa ripensare anche a questioni che esulano dalla didattica, come la gestione del trasporto pubblico, di mense e servizi del dopo scuola, ricostruire gli spazi, rendere efficiente il sistema energetico e progettare nuove strutture, sfruttando le risorse in arrivo dal PNRR che i Comuni potranno gestire direttamente per asili nido e scuole». Contando sempre sulla collaborazione del tessuto cittadino, soprattutto istituzionale.

«La promozione della salute e del benessere è un impegno prioritario per i Sindaci – garantisce Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano, Assessore all’educazione e delegata alla Food Policy  – che inizia con la prevenzione e con l’attenzione a stili di vita sani e abitudini alimentari corrette. Il ruolo degli Enti Locali è centrale e si realizza anche grazie una proficua collaborazione con le realtà cittadine: scuola, università, centri di ricerca, fondazioni, enti pubblici e privati che condividono con il Comune obiettivi, strumenti, occasioni educative e di formazione. Dagli screening nelle scuole alle mense scolastiche, molte sono le occasioni che possiamo trovare per far sì che la promozione della salute sia un’abitudine e non un’eccezione, intervenendo in modo concreto già dalla prima infanzia». Fino alla “rivisitazione” di colui che si prende cura della salute nella scuola: il medico scolastico che non potrà più essere vecchio stile. «È necessario pensare alla creazione di una figura di raccordo tra scuola, famiglie e medicina del territorio – conclude Anna Teresa Ferri, Dirigente scolastica della Rinnovata Pizzigoni – che agisca in chiave di prevenzione, di monitoraggio di salute, di formazione degli studenti sulle tematiche sanitarie in modo da incidere sui determinanti di salute da un punto di vista culturale, di formazione e sensibilizzazione, di equità».

Francesca Morelli

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