Allattare al seno favorisce, oltre che la salute fisica, anche la “salute” scolastica: migliora le prestazioni di ragazzi delle scuole secondarie, tanto più se l’allattamento è stato prolungato nel tempo, rispetto a coloro che sono stati alimentati con latte vaccino. Lo attesta uno studio condotto dall’Unità nazionale di epidemiologia perinatale del Nuffield Department of Population Health all’Università di Oxford, Regno Unito, recentemente pubblicato su Archives of Disease in Childhood. In particolare sembrerebbero essere favorite due discipline: inglese e matematica. Il tema di per sé non è nuovo: la correlazione positiva del binomio allattamento al seno e migliore rendimento scolastico era già stata affrontata da alcuni studi precedenti, ma che presentavano dei limiti, ad esempio non avere considerato potenziali fattori coinvolti, tra cui lo status socio-economico più o meno elevato delle madri o il maggiore quoziente intellettivo. Due variabili importanti che rendono la mamma maggiormente incline ad allattare al seno per periodi più lunghi. Questo studio ha, invece, almeno due elementi a favore: l’ampio campione rappresentativo a livello nazionale, pari a circa 5000 bambini coinvolti nati tra il 2000 e il 2002 e arruolati nel Millennium Cohort Study e la variabile tempo, cioè l’impatto generato dalla durata dell’allattamento al seno.
«Abbiamo considerato le valutazioni scolastiche standardizzate effettuate alla fine dell’istruzione secondaria in inglese e matematica – dichiara Renée Pereyra-Elías, prima autrice dello studio – che sono state classificate in fallimento/bocciatura in caso di voto inferiore a 4, punteggio basso con un voto tra 4 e 6 e punteggio alto se il voto era uguale o superiore a 7. Le valutazioni effettuate ci hanno portato alla conclusione che l’allattamento materno prolungato si associa a migliori risultati educativi e che tale legame persiste anche tenendo conto di altri fattori precedentemente citati». Inoltre è emerso che i ragazzi allattati al seno per almeno 4 mesi, rispetto ai bambini che non lo erano mai stati, nutriti cioè con latte vaccino, avevano maggiori probabilità di ottenere punteggi più elevati, almeno in inglese e matematica, in media con uno scarto superiore di 2-3 punti. «Il miglioramento dei risultati scolastici si aggiunge agli altri potenziali benefici dell’allattamento al seno legati alla salute di mamma e bambino: pertanto dovrebbe sempre essere incoraggiato e sostenuto quando possibile».
Francesca Morelli