Giornata mondiale dell’udito: ai nuovi nati lo screening contro la sordità

To hear for life, listen with care!”: è questo il tema della Giornata Mondiale dell’Udito (3 marzo) che ha l’intento di richiamare l’attenzione sull’ipoacusia o sordità congenita, una patologia che colpisce 1,5/3 neonati su mille, con prevalenza anche 10/20 volte maggiore fra neonati prematuri ricoverati in Terapie Intensive Neonatali (TIN) e bimbi con familiarità per ipoacusia infantile. La problematica può dipendere da diversi fattori: in gran parte genetici, fino al 50-60% dei casi, infezioni trasmesse nell’utero della madre, in misura maggiore da Citomegalovirus, ma anche Rosolia congenita e Toxoplasmosi.

«L’infezione congenita da Citomegalovirus – spiega Luigi Orfeo, presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN)- è la causa più frequente di ipoacusia non genetica nei paesi industrializzati, determinando l’aumento della prevalenza già dalla prima infanzia. Spesso asintomatica o con sintomi aspecifici alla nascita, la diagnosi oggi può avvenire grazie allo screening audiologico universale, che ne attesta la positività, e successivamente lo screening selettivo per Citomegalovirus congenito, che, se confermato, consente la presa in carico sin da subito della problematica, avviando misure di trattamento e abilitazione adeguate nei tempi e nelle modalità».

La diagnosi precoce dei deficit uditivi congeniti e di quelli progressivi nei neonati, generalmente fatta nei primi 2-3 mesi di vita, diminuisce la percentuale di casi di ipoacusia con esiti invalidanti, quali il deficit uditivo permanente infantile che può avere  gravi conseguenze sullo sviluppo del linguaggio e delle abilità cognitive, anche quando isolato. Ma non solo: tra le cause dell’ipoacusia c’è anche l’eccessiva esposizione al rumore generato dalle sorgenti più diverse, dalla tv ai device, come smartphone e tablet, su cui è fondamentale fare informazione per una corretta prevenzione. «Anche nelle nostre TIN – continua Orlando – siamo quotidianamente impegnati in interventi volti a ridurre l’esposizione al rumore, alla protezione del sonno e all’incoraggiamento dei genitori a parlare, leggere, cantare ai propri neonati per un adeguato sviluppo sensoriale».

A tutela dei piccoli, lo screening uditivo per la sordità congenita oggi è previsto per legge: dal 2017, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio, è stato inserito tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e viene effettuato gratuitamente a tutti i neonati. Inoltre, per migliorare la copertura ed implementare un sistema completo, per effettuare lo screening uditivo su tutti i neonati e identificare un’ eventuale sordità permanente prima dei tre mesi di età, il Gruppo di Studio Organi di Senso della SIN ha elaborato un documento sull’organizzazione, esecuzione e gestione dello screening uditivo neonatale, rivolto principalmente ai pediatri/neonatologi. Mentre sono in fase di completamento le nuove raccomandazioni, realizzate dal Tavolo Tecnico dell’Istituto Superiore di Sanità, coordinato dal Centro Nazionale Malattie Rare in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) e le Società Scientifiche di riferimento, che garantiranno protocolli di screening uditivo e visivo standardizzati ed omogenei su tutto il territorio nazionale.

Francesca Morelli

Articoli correlati