Giornata mondiale contro il cancro infantile: l’impegno di Soleterre

Contesto geopolitico, luogo di nascita e momento storico fanno la differenza nel percorso di vita individuale. Tanto più in caso di malattia, tanto più se si è bambini. A testimoniarlo sono i dati del rapporto “Grande contro il cancro”, riferiti a un anno di lavoro e impegno di Fondazione Soleterre, ente che si specializzato dal 2020 anche a garantire la continuità delle cure oncologiche pediatriche in contesti di disuguaglianza sociale ed emergenza, che saranno presentati in occasione della Giornata Mondiale contro il cancro infantile (15 Febbraio). In epoche attuali e recenti, il sostegno è stato dato dalla Fondazione ai territori afflitti dalle tante guerre, dall’Ucraina al Medio Oriente, tramite la fornitura di farmaci specializzati come chemioterapie e antitumorali agli ospedali in sofferenza, l’evacuazione di pazienti gravi in Paesi sicuri dove poter continuare le cure, l’apertura di strutture di accoglienza per chi nel conflitto ha perso tutto, l’assistenza psico-oncologica a pazienti e familiari. Solo nel 2023, Soleterre è riuscita a garantire servizi di riabilitazione, fisioterapia e follow-up per il recupero delle funzionalità fisiche pregresse di bambini che hanno subito amputazioni e innesto di protesi, attività nata in ambito oncologico e traslata in chirurgia di guerra, di cui su un totale di 353 interventi realizzati, 296 sono stati effettuati solo in Ucraina. Ha sostenuto 817 famiglie di cui 113 in Ucraina e 194 in Marocco tramite un approccio integrato di accesso alle cure in ogni fase della malattia e l’accoglienza gratuita delle famiglie in prossimità dei reparti di onco-ematologia durante i periodi di cura, il sostegno economico alle famiglie in condizioni di maggiore povertà. Ad oggi, grazie anche al contributo di Soleterre, sono attive 7 Case di Accoglienza che solo nel 2023 hanno ospitato 908 minori e 991 familiari, di cui 153 bambine e 110 bambini, con 228 genitori, provenienti dalle regioni centro-meridionali del Marocco e, dopo il sisma, Soleterre ha messo in salvo 49 bambini malati di cancro, 6 pazienti oncologici adulti (e 68 accompagnatori), residenti nelle aree e villaggi più remoti del Paese, affinché potessero proseguire le cure a Marrakech. Non ultimo, è stato dato sostegno psico-oncologico a minori malati, caregivers e personale sanitario. O ancora, in collaborazione con il Saint Jude Hospital, si è presa in carico 2 mila bambini malati di cancro ucraini, rimasti nei bunker degli ospedali sotto le bombe, garantendo a 200 di loro la possibilità di ingresso Italia per proseguire le cure e agli altri di trovare accoglienza in altri Paesi in Europa, Stati Uniti e Canada. Lo stesso si sta facendo oggi con i pazienti di Gaza accolti in Europa e altri stati in Medio Oriente. Complessivamente sono stati assistiti nell’ultimo anno, 5.983 bambini malati di cancro e i loro familiari.

«In occasione della Giornata Mondiale contro il cancro infantile – dichiara Damiano Rizzi, presidente e fondatore di Fondazione Soleterreè bene mettere l’attenzione sulla parola “mondiale”: la vita dei bambini nel mondo non ha lo stesso valore, né quando sono sani né quando si ammalano. Vale anche per i bambini con un tumore: se si ammalano nel Sud del mondo, hanno tassi di sopravvivenza dal 10%, in alcuni Paesi africani, al 50% in Ucraina, rispetto all’80% e anche 90% in Europa per alcune forme tumorali di chi si ammala nel Nord del mondo. Contesto aggravato in quei Paesi in cui le guerre distruggono le poche possibilità di cura annientando ospedali pediatrici. Soleterre crede, invece, che i bambini siano tutti uguali nel “supremo diritto alla vita” e per questo da 21 anni interviene negli ospedali pubblici, nel Sud e nel Nord del mondo, per innalzare i tassi di sopravvivenza dei bambini malati di cancro. Dalla ricerca scientifica per trovare nuove cure, al sostegno psicologico in ospedale e nelle case di accoglienza, che permettono a chi vive lontano dagli ospedali di curarsi. Il nostro obiettivo è rendere vera la parola “diritto”, altrimenti nel vuoto di questa parola, muore ognuno di noi».

Francesca Morelli

 

Articoli correlati