A Milano, un murales lungo 120 metri, per la lotta contro il tumore al seno

Vicino alla stazione di  Porta Genova a Milano , in via Ventimiglia,  è stato realizzato un gigantesco murales color fucsia sulle pareti del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, concesse a titolo gratuito alla Fondazione IEO-Monzino, con il patrocinio del Comune di  Milano. Un murales da record: 120 metri di muro pubblico per oltre 360 mq di opera che rimarrà visibile fino a luglio. L’iniziativa artistica rientra nelle attività di prevenzione, sensibilizzazione e raccolta fondi di Follow the Pink, la campagna solidale di Fondazione IEO-Monzino che mette in risalto il Women’s Cancer Center dello IEO, il primo centro in Italia riservato al mondo dei tumori femminili nella sua globalità.

Il murales è stato realizzato dal  visual artist Yuri Catania con la tecnica “paste-up”. Sono stati ritratti 21 corpi di donne operate di tumore al seno (e un uomo: è molto raro, ma il carcinoma della mammella maschile esiste). I corpi ritratti come sculture neo-classiche (simbolo di assoluta bellezza, come la Venere di Milo), raffigurano una coreografia della rinascita di un corpo che riprende il volo, celebrando così la bellezza che va oltre la malattia. Rifacendosi al Kintsugi, antica arte giapponese che utilizza l’oro per riparare gli oggetti in ceramica rotti, restituendoli a nuova vita, laddove prima c’era una crepa, un’incrinatura, una lesione, i segni delle cicatrici dell’operazione al seno sono stati dipinti dall’artista a mano con vernice d’oro. È una bellezza che nasce dalla forza delle donne che affrontano con sorprendente forza d’animo il tumore al seno.  Spesso il loro coraggio prende forza e forma dalla condivisione con altre donne. Un potente messaggio di speranza: è possibile tornare a vivere con gusto e gioia, con pienezza e soddisfazione e riprendere la propria femminilità anche dopo una mastectomia. L’imperfezione che lasciano le cicatrici di questo intervento,  possono diventare un nuovo modo di vedere la vita. L’idea  di questo progetto artistico denominato “I’m Perfect”, con le lettere IM dorate arriva da Giulia Ruggeri, mamma e osteopata di 42 anni.  La sua vita è stata sconvolta da una diagnosi che genera ancora molto timore: carcinoma mammario. Operata allo IEO nell’aprile 2021 (mastectomia bilaterale). Subentrano lo smarrimento, le paure per il futuro, i timori, ma subito dopo arriva anche una grande forza: Giulia sente il desiderio di fare qualcosa per le altre donne nella sua stessa situazione. E di dare un messaggio positivo di rinascita .

<Tutte le donne con una storia di carcinoma mammario sono passate da qui: hanno visto e sentito compiersi la metamorfosi, cambiare la percezione di sé. Tutte hanno una lacerazione, cicatrici esterne e interiori da sanare, da elaborare, da imparare ad amare>, ha raccontato Giulia Ruggeri. Da questo bisogno di aggiustare, di ripensarsi nuove, diverse, ma non peggiori di prima, anzi migliori e più preziose nasce l’idea di mettere l’oro al posto delle cicatrici. E ha  chiamato il progetto  “Imperfect – I’m perfect”, con la  I e la M dorate, un gioco di parole che  può leggersi “I’m perfect” e anche “Imperfect”, sono cioè perfetta nel mio essere imperfetta.

Se i casi di tumore al seno sono in costante aumento, negli ultimi anni il tasso di mortalità è invece diminuito, grazie all’aumento delle diagnosi precoci e al perfezionamento delle cure a disposizione. Negli ultimi anni la ricostruzione della mammella  è diventata parte integrante della cura del cancro al seno: oltre che guarire la donna può riprendere una vita del tutto normale, sentendosi a proprio agio in ogni situazione. E  vivere in maniera serena la propria femminilità. Si possono anche acquistare frammenti dell’opera, che verranno montati su cornici, i cui proventi andranno a sostegno della Fondazione IEO-Monzino e dell’associazione Imperfect di Giulia Ruggeri.

Cristina Tirinzoni

 

 

 

 

 

 

 

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