Il diabete è una malattia “stressante” per i giovanissimi

Il diabete di tipo 1 è una malattia “stressante”, almeno per un terzo degli 11 mila under 16 che convivono con questa patologia. Il timore di non essere all’altezza di gestire la malattia pesa sullo stato psicologico ed emotivo dei giovanissimi, soprattutto degli adolescenti la cui quotidianità, in un’età già di per sé difficile, è scandita dalla misurazione costante e più volte al giorno della glicemia. Tanto che gran parte dei ragazzi sperimenta ansia, tensione, senso di fallimento per non essere in grado di raggiungere gli obiettivi glicemici, fino alla depressione. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista scientifica americana Diabetic Medicine, in occasione della Giornata mondiale del diabete (14 novembre), con ricadute anche sulla famiglia, preoccupata di gestire il carico economico, ma anche i possibili eventi che potrebbero verificarsi fuori casa, a scuola, nelle attività sportive, alle feste con gli amici. Il diabete di tipo 1, secondo la ricerca, ha un impatto maggiore sulle ragazze: più in sovrappeso e/o obese, più soggette a disturbi del comportamento alimentare, tendono a mangiare meno, a non seguire la terapia (omettendo anche i boli di insulina per paura di ingrassare) con un rischio altissimo di complicanze.

«Lo stress – spiega Valentino Cherubini, Direttore SOD Diabetologia Pediatrica Ospedali Riuniti di Ancona – ha un forte impatto sulla glicemia, provocando picchi ipoglicemici cui spesso seguono crolli improvvisi, generando pericoli che hanno lo stesso effetto di saltare i pasti». Evidenze scientifiche dimostrano che lo “stress glicemico” è meglio gestibile e controllabile da bambini e ragazzi che utilizzano un device per la misurazione dell’insulina. «Oggi – continua Cherubini – sistemi di microinfusione consentono di superare il disagio di iniettarsi l’insulina più volte al giorno. Inoltre il monitoraggio continuo, visualizzabile a distanza, permette di avere sotto controllo in tempo reale la glicemia, senza ricorrere a continue iniezioni. I dispositivi sono adatti anche ai piccoli che possono contare su uno strumento di provata sicurezza, preciso, efficace e affidabile». Sono molti i vantaggi che le tecnologie d’avanguardia offrono per la salute fisica e psicologica dei diabetici. Tra questi un infusore delle dimensioni di un “micro-mouse” (Omnipod). «Il sistema Omnipod consente di nuotare, praticare sport, fare la doccia e condurre la propria vita sociale fin da piccoli, sapendo che monitoraggio e terapia vengono gestiti in sicurezza. Al pari di quanto fa il sistema di monitoraggio glicemico continuo (CGM) di altissima precisione Dexcom G6, grazie alla dotazione di allarmi personalizzabili, predittivi di ipoglicemia, tali da consentire interventi correttivi per riportare la glicemia a livello e evitare complicanze anche molto pericolose». l due sistemi (Dexcom e Omnipod) sono piccoli e discreti (non hanno tubi esterni), possono essere indossati sotto qualsiasi tipo di vestiario e l’erogazione dell’insulina è invisibile e automatica. «Il bimbo – conclude Cherubini – non dovrà più vedere il genitore o un adulto inserirgli un ago nella pelle». Un bel salto di qualità, anche per i genitori: con il monitoraggio continuo potranno vivere giornate serene.

Francesca Morelli

 

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