Menopausa: l’importanza di un approccio multidisciplinare personalizzato

La menopausa è un momento cruciale e inevitabile nella vita delle donne: può influire su molteplici aspetti della salute psico-fisica. È una fase naturale, ma è spesso sottovalutata, accompagnata da pregiudizi, disinformazione e non viene adeguatamente presa in considerazione dal punto di vista clinico. Nonostante l’evidenza scientifica stabilisca l’importanza di un approccio multidisciplinare e preventivo, la sua presa in carico è ancora frammentata e non omogenea. Da queste considerazioni, è nata l’esigenza di un momento di confronto e dialogo tra Istituzioni, decisori ed esperti, a tutela non solo della salute delle donne ma di tutta la società, all’interno della quale ricoprono un ruolo attivo e centrale. In Italia sono 17 milioni le donne in menopausa e perimenopausa. Alla Camera dei Deputati, è stato presentato il documento programmatico dal titolo: “Salute e benessere in menopausa: l’importanza di un approccio multidisciplinare e di una presa in carico personalizzata”, in occasione dell’evento: “Menopausa senza limiti. Nuove consapevolezze e strategie”, promosso dall’Onorevole Martina Semenzato, in collaborazione con Fondazione Onda ETS e il supporto non condizionato di Astellas.

Questo documento afferma il valore di una presa in carico personalizzata e multidisciplinare della donna in menopausa e ne determina le principali caratteristiche attraverso un percorso uniforme e integrato sul territorio, così da affrontare in maniera strutturata questa condizione. Si tratta di un primo passo affinché, poi, venga inserito al centro delle future agende politiche socio-sanitarie che riguardano le azioni preventive e di presa in carico di questo importante periodo della vita. Sono state individuate due strategie da mettere in campo e implementare: da un lato attuare un approccio preventivo della menopausa, per ridurre i rischi di patologie correlate, diffondendo consapevolezza sulla condizione psico-fisica della donna, riconoscendo l’importanza di non sottovalutare i sintomi e dall’altro avviare programmi multidisciplinari a cura di un team di professionisti. Il documento è stato elaborato grazie al contributo di Fondazione Onda ETS ed in particolare della Dottoressa Nicoletta Orthmann, Direttrice medico-scientifica, e al supporto di: Annamaria Colao, Professore ordinario di Endocrinologia presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università Federico II, Napoli; Camilla Gesi, Dirigente Medico, Dipartimento di Psichiatria ASST Fatebenefratelli-Sacco, Milano, Adele Lillo, Responsabile Ambulatoriale Cardiologia Asl Bari e Referente nazionale gruppo di studio sulle malattie cardiovascolari di genere di A.R.C.A.; Rossella Nappi, Professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia, Università degli studi di Pavia, IRCCS Policlinico San Matteo e Presidente International Menopause Society.

«La menopausa è sicuramente un momento molto particolare nella vita di una donna», ha spiegato Rossella Nappi, Professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi di Pavia, IRCCS Policlinico San Matteo e Presidente International Menopause Society. «La comparsa di alcuni sintomi e disturbi, tra cui vampate di calore, disturbi del sonno, dell’umore e problemi genito-urinari, può favorire l’insorgenza di alcune patologie croniche. Diversi studi evidenziano come il rischio di sviluppare sintomi o disturbi depressivi durante la transizione verso la menopausa sia fino a quattro volte maggiore rispetto ad altri periodi della vita. Per far sì che venga vissuta in salute e serenamente è necessario agire su due fronti: attraverso una corretta prevenzione, così da ridurre il rischio di patologie croniche, come diabete, osteoporosi, malattie cardiovascolari, e tramite una presa in carico multidisciplinare, come già avviene per altre fasi cruciali della vita di una donna, come la gravidanza».

Il documento si propone come punto di partenza per lo sviluppo di percorsi di legge che strutturino un piano di presa in carico uniforme della donna in menopausa, soprattutto a livello locale e territoriale, con piani di cura personalizzati. A differenza della gravidanza, la menopausa viene infatti gestita con un approccio multidisciplinare prevalentemente da centri medici privati e senza seguire linee guida o raccomandazioni ministeriali, comportando una significativa disparità nell’accesso a cure e risorse. È necessario, quindi, definire percorsi diagnostico-terapeutici specifici che tengano conto delle peculiari caratteristiche fisiopatologiche, con l’obiettivo di ridurre i rischi di patologie correlate, attraverso una prevenzione primaria e secondaria. Da una recente indagine su circa 600 donne in menopausa, condotta con il supporto di Fondazione Onda, è emerso che il 44% ritiene di avere un livello di informazione medio-basso rispetto al tema della menopausa: informazioni raccolte attraverso esperienze di amiche e familiari (74%), consultazione di siti internet di informazione (62%) e dialogo con figure professionali (ginecologo 65% e medico generale 39%).

«Le donne purtroppo, come evidenziano anche le nostre ricerche, non riescono ad avere un supporto adeguato per affrontare la menopausa e non sono pienamente consapevoli dei cambiamenti legati a questo momento cruciale della vita», ha puntualizzato Nicoletta Orthmann, Direttrice Medico-Scientifica di Fondazione Onda ETS. «La ritengono una conseguenza inevitabile dell’età che non necessita di particolari azioni preventive o di supporto. Una delle principali criticità è l’assenza di un approccio omogeneo a livello nazionale che rende, pertanto, l’accesso a servizi di qualità poco equo ed uniforme. Senza una rete strutturata e integrata, molte donne si trovano a fronteggiare da sole i disagi fisici e psicologici legati alla menopausa, non ricevendo un’assistenza appropriata e tempestiva, con conseguente impatto sulla qualità della vita, sulla sfera relazionale e lavorativa nonché sul rischio di sviluppare cronicità».

La nascita dell’Intergruppo sulla Menopausa presieduto dall’Onorevole Semenzato e la sua mozione presentata anche al Senato, testimoniano la volontà da parte delle forze politiche di prendersi carico della gestione di questa condizione, attraverso un impegno congiunto e azioni concrete per permettere alle donne di arrivare preparate alla menopausa, conoscendone i rischi, le conseguenze psicofisiche e gli strumenti ad oggi disponibili per gestirla in modo adeguato.

«Le Istituzioni devono essere sensibili e attive: il Parlamento sta lavorando in questa direzione per abbattere gli stereotipi di genere», ha concluso l’onorevole Martina Semenzato, Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere e Presidente Intergruppo Parlamentare sulla Menopausa. «L’obiettivo che ci proponiamo è una rinnovata consapevolezza ottenuta tramite attività di informazione, lavoro multidisciplinare di esperti, focus su centri di riferimento, percorsi salute, screening, potenziamento della diagnostica, detrazioni fiscali, campagne di sensibilizzazione, come indicato anche nei sette punti della mia mozione. Un provvedimento che ha ottenuto una convergenza politica grazie alla trasversalità di colleghe e colleghi. La menopausa non è più un tabù: è entrata nelle sedi istituzionali. Ora dobbiamo fare in modo che se ne parli sempre più, a supporto della salute delle donne».

di Paola Trombetta

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