Osteoporosi, fibromialgia, artrite reumatoide, artrosi e connettiviti: sono le principali malattie reumatologiche che interessano in particolare il genere femminile e rappresentano una sfida significativa per la salute e la qualità di vita, limitando la libertà di movimento e comportando impatti rilevanti sul benessere quotidiano. La diagnosi precoce e la gestione attenta delle malattie reumatologiche sono importanti specialmente in momenti critici quali la gravidanza e la menopausa.
Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Nicoletta Del Papa, reumatologa presso l’ASST Gaetano Pini – Clinica Reumatologica di Milano e membro del Consiglio di Amministrazione FIRA (Fondazione Italiana per la Ricerca in Reumatologia), in occasione della presentazione del Primo Gala FIRA per la Ricerca sulle Malattie Reumatologiche – Donne in Movimento, in programma martedì 20 maggio dalle ore 19.00 alle 22.30, presso il prestigioso Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano (via S. Vittore 21). Il ricavato della serata contribuirà a finanziare la 1° Borsa di Ricerca “Carla Fracci”, istituita da FIRA come tributo all’étoile testimonial della Fondazione per oltre 12 anni, e dedicata a progetti innovativi mirati alla cura delle malattie reumatologiche al femminile. «Grazie a questa Borsa vogliamo stimolare e supportare altri giovani ricercatori a dedicarsi alle indagini sulle malattie reumatologiche che colpiscono prevalentemente le donne, per portare sempre avanti le conoscenze utili a curare queste patologie», ha sottolineato la dottoressa.
Quali sono le malattie reumatiche più diffuse nelle donne?
«Tutte le malattie reumatiche sono più diffuse nelle donne perché si pensa ci sia una situazione ormonale che è predisponente, soprattutto riguardo alle patologie autoimmuni. Non sappiamo quali siano le cause scatenanti, ma conosciamo i meccanismi di sviluppo di molte di queste malattie che vengono oggi curate meglio perché esistono terapie target. Tra le più diffuse citerei l’artrite reumatoide per la quale esistono farmaci che ne hanno cambiato la storia, come i biotecnologici (detti anche biologici) mirati a colpire le molecole responsabili dell’infiammazione che, a lungo andare, è causa del danno articolare. Oggi è difficile trovare pazienti con quelle gravi deformità articolari, un tempo molto frequenti. La malattia viene infatti diagnosticata più precocemente e abbiamo farmaci molto efficaci per controllarla».
È possibile per le donne con queste malattie affrontare una gravidanza?
«Rispetto a 20 anni fa, è cambiata la prospettiva di una donna che voglia affrontare una gravidanza. Oggi sappiamo infatti quali sono i fattori di rischio che possono comprometterne il decorso, come nel caso del Lupus eritematoso sistemico, una malattia autoimmune nelle cui fasi di remissione è possibile programmare una gravidanza. Oggi ci sono anche farmaci che possono essere assunti durante la gestazione e non provocano danni al feto. Ad esempio, l’idrossiclorochina previene addirittura le complicanze della gravidanza, legate al passaggio attraverso la placenta di anticorpi che potrebbero essere dannosi per il feto, come nel caso del Lupus eritematoso. Sappiamo anche che nell’artrite reumatoide, durante la gravidanza, si instaura un equilibrio ormonale tale da migliorare, almeno temporaneamente, il decorso stesso della malattia».
Durante la menopausa, invece, quali sono le patologie reumatiche più frequenti?
«Ci sono patologie, come la sindrome di Sjogren, malattia reumatica autoimmune non rara, che più frequentemente può esordire nell’età della menopausa e colpisce soprattutto le ghiandole esocrine (lacrimali, salivari), condizionando molto la qualità di vita e rischiando di compromettere anche la vita di relazione. Questa patologia, in una piccola percentuale di casi, può evolvere verso il linfoma. È una malattia molto importante, ma non rara. Ci sono numerosi studi su farmaci innovativi. In generale, l’Italia nella ricerca su queste malattie è molto avanti e non ha nulla da invidiare ad altre realtà internazionali».
In particolare come FIRA avete avviato uno studio che valuta la relazione tra alcune malattie reumatiche e il microbioma uterino. Potrebbe spiegare meglio di cosa si tratta?
«Si tratta di un progetto, partito dall’idea del professor Francesco Ciccia, ordinario di Reumatologia dell’Università di Napoli, che coinvolge diversi centri italiani ed è coordinato dal Dottor Vecellio presso il Centro Studi FIRA (Pisa). Questo studio riguarda in particolare il microbioma uterino in corso di Artrite reumatoide e Spondiloartrite. Si pensa infatti che in queste malattie, essendo prevalentemente femminili, possa esserci un coinvolgimento del microbioma uterino, come concausa della malattia o anche come elemento in grado di influenzare l’efficacia dei farmaci. Lo studio è ancora in fase di arruolamento delle pazienti e aspettiamo di avere i primi risultati entro fine anno».
di Paola Trombetta
Il Galà della ricerca
Organizzato dalla Fondazione Italiana per la Ricerca in Reumatologia (FIRA), Il Gala sarà una serata straordinaria di grande intrattenimento e solidarietà. L’evento unisce arte, danza e musica per raccogliere fondi destinati allo studio delle malattie reumatologiche che colpiscono soprattutto le donne, come sottolinea il titolo della serata “Donne in movimento”, che si terrà martedì 20 maggio dalle ore 19.00 alle 22.30, presso il prestigioso Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano (via S. Vittore 21). Il programma include una performance di danza dei testimonial FIRA Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, étoile e primo ballerino del Teatro alla Scala, che si terrà nell’elegante Salone delle Colonne, un cocktail di benvenuto nel chiostro quattrocentesco, visite guidate in esclusiva alle Gallerie di Leonardo e alla nuova area InScena del Museo, dedicata alle tecniche del Teatro alla Scala, e l’esibizione di giovani talenti del Conservatorio di Milano. Per partecipare occorre registrarsi con una donazione a FIRA (a partire da 120 per persona, 60 per gli under30, detraibili ai sensi di legge). Grazie alla generosità di oltre 30 artisti contemporanei è stata organizzata un’asta benefica e saranno messe all’asta fotografie, quadri e sculture. E anche una medaglia di bronzo commemorativa di Carla Fracci, donata dal figlio, architetto Francesco Menegatti, e le scarpette di danza dei testimonial, usate in un recente spettacolo. L’asta si svolgerà online, attraverso il portale CharityStars.com al link: www.charitystars.com/event/gala-fira-per-la-ricerca, dove sarà possibile visionare i lotti e partecipare facendo le proprie offerte dal 7 al 21 maggio. La mostra con tutte le opere all’asta si potrà visitare fino al 18 maggio presso Spazio Santa Marta (via Santa Marta 10, Milano).
Per maggiori informazioni sull’evento e per iscrizioni visitare il sito: www.fondazionefira.it. P.T.