Sintomi e disagi della dermatite atopica: vincerli è possibile

Pelle secca, arrossata, desquamazione e lesioni cutanee spesso accompagnate da un prurito intenso, costante, insopportabile che interferisce con il sonno notturno e rende difficile le attività quotidiane. Sono sintomi tipici della dermatite atopica. Una patologia infiammatoria cronica che, oltre a colpire la cute, ha un impatto anche sulla sfera psicologica ma oggi, grazie alla ricerca, ha a disposizione trattamenti efficaci.
Considerata, fino a poco tempo fa, una malattia prevalentemente pediatrica, con la tendenza a scomparire con l’avanzare dell’età, si sta invece affermando come una patologia che può persistere o avere insorgenza nell’età adulta. Ed è proprio ai pazienti adulti che è rivolta la campagna di sensibilizzazione “Vuoi passare in vantaggio contro la Dermatite Atopica?”, lanciata da Sanofi Genzyme, divisione specialty care di Sanofi. L’iniziativa invita le persone con dermatite atopica ad affrontare i sintomi e il disagio che la patologia comporta e a “vincerli” con il supporto di specialisti.
Con il patrocinio della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST), dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI), dell’Associazione Nazionale Dermatite Atopica (ANDeA), CittadinanzAttiva, Utifar, Fenagifar e Sistema Farmacie Italia, la campagna è partita in questi giorni da Milano, in concomitanza con il World Congress of Dermatology (MiCo, 10-15 giugno), per poi toccare le principali città italiane. La diffusione sarà capillare, nei punti nodali delle città, come aeroporti, stazioni ferroviarie, stazioni delle metropolitane e sarà accompagnata da uno spot radio (tutte le informazioni su www.dermatopia.it).
«La nostra esperienza quotidiana, supportata da diversi studi, ci dice che le persone con dermatite atopica, specie grave, hanno provato di tutto per riuscire a calmare il prurito, dormire e cercare di condurre una vita che non sia eccessivamente impattata dalla malattia, ma con scarsi risultati e spesso si arrendono», commenta Piergiacomo Calzavara Pinton,Presidente della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST).«È pertanto importante far arrivare il messaggio che si può fare qualcosa per la loro condizione e che ci sono dei medici specialisti pronti ad ascoltarle».
A guidare la Campagna è l’hashtag #ChangeAD, un vero e proprio appello sia ai pazienti, affinché agiscano per riprendere il controllo della malattia e vivere appieno la propria vita, sia agli attori del mondo della salute, affinché si impegnino a riconoscere l’impatto della dermatite atopica sulla qualità di vita dei pazienti e a offrire percorsi di assistenza e cura mirati e adeguati.
«L’impatto dei sintomi sulla qualità di vita è decisamente sottovalutato. In più, quando si è provato di tutto, senza un reale beneficio, assieme alla determinazione ad affrontare la patologia, iniziano a venir meno anche autostima e capacità di superare le sfide che la vita riserva», sottolinea Mario Picozza,Presidente dell’Associazione Nazionale Dermatite Atopica (ANDeA).«È per far fronte a questo e altri bisogni che, supportata dalla spinta volontaristica dei suoi associati e dall’accurata supervisione dei contenuti scientifici da parte di clinici ed esperti, ANDeA ogni giorno fa di tutto per accendere i riflettori su questi aspetti, contribuendo alla creazione di un sistema di comunicazione e informazione che possa arrivare a più persone e il più velocemente possibile. Perché veloce deve essere l’accesso alle cure e alle soluzioni di supporto alla gestione quotidiana e sociale di una patologia cronica perennemente visibile, che rende chi ci convive estremamente vulnerabile».

Una recente indagine sui centri specialistici italiani (dermatologici, allergologici) ha individuato oltre 35 mila pazienti adulti seguiti in Italia, di cui circa 8 mila affetti dalla forma grave della malattia. Secondo quanto emerso dall’indagine dell’European Federation Of Allergy And Airways Diseases Patients’Associations, condotta nell’ottobre 2018 su un campione di circa 1.200 pazienti adulti, l’aspetto della pelle ha infatti conseguenze importanti, provocando imbarazzo (58%) e influenzando la vita quotidiana. Inoltre, se è vero che la dermatite atopica in molti casi non impedisce ai pazienti di lavorare o studiare, il 38% degli intervistati ha dichiarato di sentire compromessa la propria attività lavorativa a causa dell’aspetto della pelle. Nel complesso circa un paziente su 4 sente di non riuscire a gestire la propria condizione e a tenerla sotto controllo, mentre più del 50% degli adulti con dermatite atopica ha riportato sintomi di depressione o ansia, con percentuali maggiori riscontrate nei soggetti con la forma grave.
«A riprova della grande attenzione che sta ricevendo sempre di più la patologia rispetto allesoluzioni terapeutiche e all’impatto sulla qualità della vita, nelle prossime settimane verrà lanciato “AtopyReg”, il primo registro italiano dei pazienti con dermatite atopica», spiega Francesco Cusano, Presidente dell’Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica (ADOI).«Si tratta di uno strumento utile per analizzare i dati raccolti e permettere, non solo di determinare la prevalenza delle patologie nella popolazione, ma anche di valutare i fattori prognostici e gli esiti delle scelte terapeutiche».

di Luisa Romagnoni

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