Sultana Razon Veronesi: bambina nel campo di concentramento di Bergen Belsen

Tra i tanti eventi previsti per il Mese della Memoria, il Centro Asteria di Milano lunedì 22 gennaio ha presentato una testimonianza d’eccezione: quella di Sultana Razon Veronesi. Sopravvissuta al campo di concentramento di Bergen Belsen, dove entrò all’età di 11 anni, e prima ancora ai campi di Ferramonti e Fossoli, decide di dedicare la propria vita ai bambini. Quando esce dal lager porta già in cuore la determinazione di laurearsi in medicina con la specializzazione in pediatria, per poter sollevare tanti piccoli dalla sofferenza. Sistemata in qualche modo a Milano, studia giorno e notte, superando povertà, malattia, perfino la perdita di un rene, per raggiungere il suo intento, e ce la fa. Per più di quarant’anni lavorerà come medico pediatra. Con l’aiuto di una collega, racconta di aver allestito nel dopoguerra i reparti pediatrici degli ospedali Fatebenefratelli e San Carlo di Milano. Con i figli non parlerà della sua dolorosa storia per non turbarli, ma scriverà per smentire i negazionisti, fare luce sulla verità e concorrere, con la testimonianza, a impedire che l’umanità giunga ancora a simili follie. Il racconto di Sultana Razon all’Asteria, davanti a scolaresche medie e superiori, è stato davvero toccante. Nonostante tutto quello che ha passato, è riuscita, più forte che mai, ad andare avanti nella professione e nella vita, diventando moglie di un uomo impegnativo come il professor Umberto Veronesi, dal quale ha avuto 6 figli.
La testimonianza è stata accompagnata da un approfondimento storico-sociologico a cura del professor Andrea Bienati, docente di Storia e Didattica della Shoah, delle Deportazioni e dei Crimini contro l’Umanità, che ha moderato il dibattito con i giovani presenti.

In occasione dell’ incontro, il Centro Asteria ha inaugurato la Mostra “Il principio della Speranza – Un nuovo Mondo: una raccolta di opere innovative e d’avanguardia, che desidera ampliare i limiti del colloquio in materia di olocausto (nella foto sotto alcune delle opere in mostra, nella foto in alto Sultana Razon Veronesi con le curatrici).

La mostra, aperta gratuitamente al pubblico dalle ore 14 alle 20 (escluso il martedì) dal 18 al 30 gennaio, e coordinata da Orit Yaghoubzadeh, presenta varie opere di artisti israeliani, tra cui quelle di Bosmat Niron, artista di fama internazionale e curatrice della mostra, realizzate con diverse tecniche, comprendendo fotografie, opere in legno e ferro, sculture in marmo.

Per info sulla mostra: www.nironbosmat.com; oritkashani@gmail.com;
Segreteria Centro Asteria: Tel. 02.8460919 – cultura@centroasteria.it

Giovanna Tettamanzi

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