Pediatri: cinque regole contro il contagio da Coronavirus

Anche i medici pediatri sono “in prima linea”. Non solo per l’alta esposizione al rischio di possibile contagio, ma anche nell’impegno a fornire corrette informazioni sul Coronavirus (COVID-19), sebbene ancora si conosca poco, e sui comportamenti adeguati da mantenere in caso i piccoli abbiamo necessità di una visita di accertamento negli ambulatori. L’appello dei pediatri, quali primo argine all’epidemia, rivolto ai genitori è forte: «Chiediamo alle famiglie – dichiara Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) – di rispettare le indicazioni fornite nel corso del triage telefonico con il proprio pediatra di famiglia e, una volta giunti in ambulatorio, di collaborare attenendosi ad alcune semplici regole da adottare per evitare il contagio». Raccomandazioni che impongono innanzitutto di non portare subito i bambini allo studio o al Pronto soccorso, tanto più se affetti da comuni sintomi respiratori come tosse, raffreddore e febbre, ma solo in caso di positività del triage telefonico e su indicazione del medico. Anche in ambulatorio è un atto di responsabilità attenersi a 5 semplici regole “anti-contagio”: non accedere all’ambulatorio senza aver prima concordato telefonicamente la visita; entrare in sala d’aspetto solo quando esce il paziente precedente; tenere in braccio il bambino se non è in grado di star seduto; controllare che il bambino tocchi meno possibile le attrezzature dello studio; in attesa della visita, far usare al piccolo un gioco o libro portato da casa e non permettergli di condividerlo con altri pazienti. Tutte misure cautelative, di sicurezza, per evitare che i bambini, risparmiati dalla malattia, possano diventare il serbatoio di infezioni per genitori e nonni.

C’è un secondo appello, altrettanto importante, dei pediatri di famiglia: «Siamo il primo riferimento territoriale delle famiglie italiane – aggiunge il Presidente – e se l’obiettivo è la miglior riuscita delle misure di contenimento del virus, dobbiamo avere un ruolo cruciale nel coordinamento istituzionale, con il nostro coinvolgimento in tutti i tavoli decisionali». Compreso essere messi in grado di svolgere il lavoro in totale sicurezza con l’ausilio di tutti gli strumenti e device di protezione/prevenzione. «Ci troviamo in una situazione in continua evoluzione – conclude Biasci – ma disponiamo di efficaci strumenti di immediata consultazione, come i canali social FIMP dove è già possibile condividere il decalogo per le famiglie e le indicazioni per chi porta i bambini nei nostri studi che invitiamo a consultare».

Francesca Morelli

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