L’acqua: fa bene soprattutto ai bambini e alle donne

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua (22 Marzo), gli esperti della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) danno buoni consigli a mamme, papà e insegnanti riguardo la corretta idratazione dei piccoli, fondamentale per la crescita. «La quantità di acqua necessaria – spiega il dottor Leo Venturelli, Responsabile comunicazione SIPPS – dipende dall’età del bambino, dalla dieta giornaliera, ma anche da fattori esterni quali le malattie, come stati febbrili in cui è necessario bere di più, perché il corpo aumenta la traspirazione, l’attività fisica durante la quale il bambino va incentivato a bere acqua (non sali minerali e drink zuccherati) prima, durante e dopo la pratica sportiva, la temperatura indoor che, se elevata, fa traspirare di più.  Come regola generale, è bene ricordare che oltre alla quantità di acqua assunta coi cibi, ai piccoli tra i 4-10 anni occorrono un litro e 100 ml giornalieri e agli adolescenti almeno un litro e mezzo/due».

L’organismo possiede una centralina della sete – l’ipotalamo  – che regola il bisogno di bere, non perfettamente funzionante nel bambino o nell’anziano. «Per questo ai piccoli – precisa il professor Andrea Vania, Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Dipartimento di Pediatria della Sapienza Università di Roma – va offerto da bere spesso, anche se non lo chiedono spontaneamente, privilegiando, dall’anno di vita in poi, acque minerali o di fonte con un residuo fisso 500-1500 mg/L che garantiscono un apporto corretto di calcio». Evitando che l’organismo vada all’asciutto, manifestando chiari segnali quali mal di testa, nausea, crampi muscolari, sensazione di freddo, urine concentrate e di colore giallo scuro. Eventi che si possono verificare soprattutto in presenza di alcune condizioni: caldo eccessivo negli ambienti o per il clima estivo, esercizio fisico intenso, febbre. «Per invogliare il bambino a bere – precisa il Presidente SIPPS Giuseppe Di Mauro – genitori e  insegnanti, per primi, devono dare il buon esempio bevendo spesso durante la giornata o portando con sé una bottiglia di acqua ogni volta che si esce. Mentre i piccoli possono essere sollecitati a bere, facendo uso di bicchieri colorati, ma anche trasformando questa azione in un gioco fino a educarli a bere da soli». Un invito a bere correttamente è rivolto soprattutto alle mamme e alle donne in generale: «Otto bicchieri d’acqua, bevuti nell’arco della giornata – conclude la dottoressa Elisabetta Bernardi, specialista in Scienza dell’Alimentazione e membro dell’Osservatorio Sanpellegrino – possono contribuire a mantenere in forma mente e corpo, aiutare la digestione e l’idratazione della pelle, prevenire stati di “carenza di liquidi” annunciati da episodi di stanchezza, mal di testa, calo dell’acutezza visiva e della concentrazione.  Inoltre l’acqua svolge un ruolo molto importante durante alcune fasi della vita delle donne: la gravidanza, in cui la richiesta idrica aumenta fino a 300 ml/die e di 700 ml/di durante l’allattamento e in menopausa, quando un apporto insufficiente di acqua può influire sulla qualità del buon sonno».

Francesca Morelli

 

 

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