“Be kind”, il film che annulla la diversita’

<A Nino fu diagnosticato un disturbo dello spettro autistico severo all’età di due anni, ma oggi, dopo 10 anni, ha fatto notevoli progressi e si avvicina alla sindrome di Asperger. Probabilmente c’è stato un suo percorso personale che ha stupito anche i neuropsichiatri. Oggi Nino ha 12 anni e un autismo ad alto funzionamento che lo ha portato a sviluppare una notevole creatività. Quest’anno ha iniziato la prima media e per aiutarlo ad affrontare un passaggio che è difficile per tutti ho pensato che sarebbe stato bello affiancare, a un percorso scolastico, un percorso creativo fatto con lui>. Da qui l’idea della mamma di Nino di creare un documentario sul mondo della diversità. Partendo dalla storia di Nino, ma coinvolgendo tanti altri protagonisti.“Be kind”: un viaggio gentile nel mondo della diversità: e’ il film realizzato dall’attrice e autrice Sabrina Paravicini con il figlio autistico Nino per raccontare le storie di persone che hanno fatto della loro differenza un talento. Il documentario è stato presentato i giorni scorsi a Roma, al convegno “Risorse e vulnerabilità del soggetto autistico”, organizzato dall’Università La Sapienza, dall’Osservatorio Oisma e dall’Istituto di Ortofonologia (IdO). Non si tratta di un film sull’autismo, ma sulla diversità: di pelle, di religione, di gusti sentimentali e sulla diversità psichica e fisica. È stato un viaggio per l’Italia durato sette mesi e Nino lo ha fatto con le modalità da bambino con sindrome dello spettro autistico.

“Be kind” è in fase di completamento e una volta terminato sarà presentato ai vari Festival. <Lavoreremo molto per proiettarlo nelle scuole- precisa Paravicini- perchè questo lungometraggio accorcia le distanze sulle diversità>. Il film porterà sul grande schermo storie di persone che sono riuscite a trovare la loro felicità reagendo ad una situazione di grave disagio. Hanno saputo fare della loro diversità un valore aggiunto, perchè la diversità non deve spaventare, anche se spesso accade e in alcuni casi provoca addirittura atti di bullismo. Le difficoltà relazionali di Nino si sono poste da sempre con i suoi coetanei. <Mio figlio ha delle modalità di pensiero diverse rispetto a quelle dei suoi compagni e tendenzialmente avviene un’autoesclusione o un’esclusione. Se, ad esempio, i ragazzi parlano di calcio e figurine, Nino racconta a memoria per un’ora e mezza un libro che ha in mente e che desidera scrivere. Ha un mondo interiore molto forte nella fantasia che emerge continuamente. Proprio perchè Nino ha un modo di vedere la vita diverso, è stato lui ad intervistare i soggetti che appaiono nel documentario.
“Be kind” punta sulla gentilezza. <In famiglia abbiamo fatto della gentilezza una bandiera e mi auguro di creare un contenitore di gentilezza intorno a tutta la disabilità. Di fronte a una persona con diversità, o in qualsiasi scambio familiare, la gentilezza è la chiave più facile, ma meno utilizzata per risolvere i conflitti o per rivolgersi alle persone. Vorrei che il film aiutasse le famiglie a capire di non spaventarsi perchè se all’inizio il futuro non si vede, poi le cose migliorano nel tempo. Se penso a come eravamo 10 anni fa- conclude Paravicini- oggi mi appare un’altra vita>.

Paola Trombetta

 

Articoli correlati