“frAgilità al Centro”: l’iniziativa di Fondazione Longevitas per tutelare gli anziani

La fragilità non è una conseguenza naturale dell’età che interessa tutti gli anziani: con adeguati strumenti e strategie può essere contrastata e prevenuta. I numeri attestano che è fragile il 15% degli over 65 (il restante non lo è) e il 30% degli over 80, con una buona quota di anziani che non si confrontano con questa problematica. Fare cultura e sensibilizzare alla fragilità, sulla possibilità di “agire”, è l’obiettivo dell’iniziativa “frAgilità al Centro”, promossa dalla Fondazione Longevitas, che il prossimo 17 maggio coinvolgerà tre province lombarde – Monza e Brianza, Como e Brescia – e sei centri di aggregazioni per anziani. In questa occasione saranno proposte attività di screening della fragilità e consigliati interventi di prevenzione: tutti gli individui di età superiore ai 65 anni potranno conoscere gratuitamente il proprio stato di salute attraverso una valutazione multidimensionale geriatrica in loco, dalla tradizionale misurazione dei parametri vitali come la pressione, a test specifici di memoria, velocità e reattività, utili a scoprire eventuali condizioni di fragilità e iniziare un trattamento precoce. Saranno offerti consigli anche sugli strumenti che possono aiutare a contrastarne l’insorgenza, come la prevenzione vaccinale, una nutrizione appropriata tramite supplementi a base di aminoacidi essenziali, il supporto proteico, l’integrazione di vitamine come Omega-3 e Vitamina D, ma anche la stimolazione dell’attività cognitiva, la socializzazione che promuove il benessere mentale e rallenta il declino delle facoltà cerebrali, e infine sarà consegnato del materiale informativo. L’iniziativa permetterà inoltre di raccogliere dati utili a fare ricerca sulla prevalenza della “sindrome da fragilità” in Regione Lombardia. «La fragilità – spiega il Professor Giuseppe Bellelli, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Geriatria, IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza – è una condizione clinicamente riconoscibile, caratterizzata da una ridotta riserva funzionale e da una maggiore vulnerabilità ad eventi stressogeni di varia natura, come infezioni, traumi, interventi chirurgici, che rende l’organismo meno capace di adattarsi e reagire efficacemente. La fragilità esprime al meglio il concetto di età “biologica” e spiega perché, a parità di età anagrafica e comorbilità, una persona fragile presenti un rischio più elevato di complicanze, perdita di autonomia e ricoveri ospedalieri, o perché una persona invecchi meglio di un’altra». Ci vuole costanza e dedizione. «Fondazione Longevitas è impegnata ogni giorno nel promuovere la longevità positiva e costruire un ambiente che favorisca l’inclusione sociale, l’attività e il benessere, a partire dalla promozione della salute delle persone anziane – dichiara Eleonora Selvi, Presidente della Fondazione Longevitas. La prevenzione rappresenta un cardine fondamentale. Pertanto, è importante che la fragilità non sia considerata una condizione scontata, ma una problematica che può essere prevenuta efficacemente, nell’ottica di una società longeva capace di aggiungere agli anni una buona qualità della vita». “frAgilità al Centro”, è una iniziativa innovativa, resa possibile dal contributo non condizionante di Named Group, GSK, Abiogen Pharma, che ha ricevuto il patrocinio di numerose società scientifiche (Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori – Sistema Socio Sanitario Regione Lombardia, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi dell’Insubria, Università degli Studi di Milano Bicocca, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Monza e della Brianza, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Brescia, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Como, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. «Si tratta di un primo esperimento, proposto in Lombardia e in Italia – conclude il professor Bellelli – con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e diffondere informazioni corrette sul tema della fragilità. Se l’iniziativa darà i risultati sperati, l’intenzione è di trasformarla in un appuntamento annuale, estendendola ad altre città».

Francesca Morelli

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