Fondazione AIRC: ritorna l’appuntamento delle Arance della Salute

Il primo appuntamento dell’anno di raccolta fondi di Fondazione AIRC è in programma per sabato 29 gennaio: tornano nelle piazze le Arance della Salute (airc.it). Ventimila volontari distribuiscono reticelle da 2,5 kg di arance rosse coltivate in Italia con una donazione di 10 euro. Per fare un pieno di salute, sono disponibili anche marmellata d’arancia in vasetto da 240 gr (6 euro) e miele millefiori da 500 gr (7 euro). Insieme ai prodotti viene offerta una speciale guida, con sane e gustose ricette a base d’arancia, firmate da Chef in Camicia, GNAMBOX e Singerfood, e un approfondimento sulla dieta vegetariana. L’appuntamento con le Arance della Salute è sotto il segno del ritorno allo stare bene insieme. Lo sottolinea la nuova campagna che vede protagonisti Sara Lovisa, ricercatrice presso Università Humanitas, impegnata in un progetto AIRC sul tumore al colon; Elisa che ha superato una diagnosi per la stessa neoplasia e oggi è tornata a sorridere grazie alla ricerca; ed Emanuele, volontario in campo con AIRC nel ricordo di un amico scomparso per un linfoma di Hodgkin. A loro si uniscono i ventimila volontari AIRC, coordinati dai Comitati Regionali, che ripopolano le piazze con gioia dopo un anno di inevitabile assenza, per testimoniare la loro fiducia nella ricerca.

Attualmente Fondazione AIRC può contare su una squadra di oltre 5 mila ricercatori, il 62% donne e il 55% con meno di 40 anni, al lavoro prevalentemente in strutture pubbliche (laboratori di università, ospedali e istituzioni scientifiche) con un beneficio concreto per i sistemi di ricerca e sanità del Paese. Grazie anche a questo straordinario impegno, l’Italia si mantiene al vertice in Europa per numero di guarigioni: oggi 3,6 milioni di cittadini hanno superato una diagnosi di cancro, con un incremento del 36% rispetto a 10 anni fa, e in molti casi sono tornati ad avere un’aspettativa di vita paragonabile a quella di chi non si è mai ammalato. Scienziati e medici non possono però permettersi rallentamenti: in Italia lo scorso anno sono stati diagnosticati circa 377 mila nuovi casi di tumore, più di 1000 al giorno, e sono state stimate 181.330 morti per neoplasie. Inoltre, nel periodo in cui gli ospedali e il sistema sanitario sono stati maggiormente sotto pressione a causa del Covid-19, i programmi di screening oncologico sono stati sospesi e i controlli rimandati, incidendo negativamente sulla tempestività delle diagnosi precoci.

La diagnosi precoce è fondamentale, come pure la prevenzione. E l’alimentazione, insieme all’attività fisica, gioca un ruolo molto importante. E’ stato avviato il progetto “Breakfast”, sostenuto da AIRC e coordinato dal professor Claudio Vernieri presso IFOM e Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. I ricercatori utilizzano, in associazione alla chemioterapia per il trattamento del tumore al seno triplo negativo, una dieta ipoglicemizzante ciclica per ridurre la quantità di glucosio nell’organismo: si tratta di una sorta di terapia adiuvante innovativa. Limitare il consumo di zuccheri contribuisce anche alla prevenzione primaria, perché circa un terzo dei tumori potrebbe essere evitato con un’alimentazione varia ed equilibrata. La prevenzione del cancro richiede che, alla qualità e alla quantità del cibo assunto, si associ anche l’esercizio fisico, che incide sui meccanismi infiammatori e sul sistema immunitario, e la rinuncia al fumo, il maggiore fattore di rischio responsabile di circa il 90% dei tumori polmonari e di molti altri tipi di cancro. Tra le altre iniziative, studenti e insegnanti diventano volontari per un giorno in 976 scuole con il progetto “Cancro io ti boccio” contribuendo a raccogliere fondi per dare continuità al lavoro di oltre 5.000 ricercatori. Per info: http://scuola.airc.it/cancroiotiboccio.asp

Paola Trombetta

 

 

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