“Nuova luce sulla Sclerosi Multipla” in una mostra fotografica

Battenti aperti sino a domenica 11 dicembre presso la galleria MAC – Miradoli Arte Contemporanea a Milano, Alzaia Naviglio Grande 54, Milano (dalle ore 12 alle ore 20) per la Mostra dal titolo: “Nuova luce sulla Sclerosi Multipla. Riflettiamoci” che si inserisce nell’edizione 2022 della campagna realizzata da Roche in collaborazione con AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla nata nel 1968 per rappresentare i diritti e le speranze delle persone con SM. L’iniziativa si propone di fare il punto sulla sclerosi multipla, sottolineando l’importanza di una diagnosi tempestiva per anticipare l’inizio di terapie efficaci e rallentare così la progressione della malattia. Vuole, inoltre, trasmettere un messaggio positivo che invita a “riflettere”: da qui il concept dell’edizione 2022 della campagna “Nuova luce sulla SM”, sulla patologia, sull’impatto fisico ed emotivo, sui progetti di vita, a partire dalle storie di chi la vive ogni giorno.

La Luce citata nella mostra è rappresentata da 10 opere fotografiche realizzate dal fotografo di fama internazionale Maurizio Galimberti che, con straordinaria sensibilità e con la tecnica del mosaico fotografico, ha tradotto in immagini  le riflessioni di 10 persone (tra loro c’è anche una giovane donna in gravidanza) che vivono con la SM e quelle dei loro specialisti durante un laboratorio di ascolto, sotto la guida della counselor Erika Sartori. Durante il laboratorio, i protagonisti hanno parlato di diagnosi, di rapporto paziente-medico, di come oggi sia possibile vivere con la sclerosi multipla e riappropriarsi della propria vita. Ogni ritratto di queste straordinarie donne e coraggiosi uomini che da anni convivono con la SM, è completato da una loro frase che invita a riflettere sull’importanza di affrontare la vita con la forza della speranza, di coglierne e goderne ogni attimo a dispetto della malattia. <Vivi pienamente e persevera: a mollare sono capaci tutti>: questa una delle frasi scritta da Cinzia Bettolini, che è in attesa di un bimbo e convive con SM. <La SM mi ha aiutata a capire che quando vuoi e desideri qualcosa devi andare a prendetela… non importa come, non importa quanto tempo ci vorrà; ciò che importa è vivere pienamente il momento e ciò che la vita ci offre cercando di trarne il meglio>.

<È fondamentale che la malattia venga raccontata a partire dal vissuto delle persone che con essa convivono>, ha affermato Francesco Vacca, Presidente nazionale AISM. <Attraverso le esperienze di chi ha ricevuto una diagnosi da tempo che i nuovi malati possono capire quali sono le opportunità oggi disponibili. Vogliamo quindi dare un messaggio positivo: la diagnosi non è la fine, ma l’inizio di un viaggio che è possibile condurre anche con la SM. Non è un viaggio facile e i progetti di vita possono subire rallentamenti e riassestamenti che coinvolgono non solo le persone con SM, ma anche i loro familiari. Da qui l’importanza di iniziative come questa mostra>.

La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria cronica che colpisce il sistema nervoso centrale. In Italia vivono oltre 133 mila persone con diagnosi di SM, la maggior parte delle quali manifesta il primo sintomo tra i 20 e i 40 anni di età: questa patologia è la causa principale di disabilità non traumatica nei giovani adulti. <Rispetto a 20 anni fa, oggi chi riceve una diagnosi di SM sa che può contare su un’ampia gamma di farmaci e sulla possibilità di personalizzare la terapia, ma è essenziale accelerare il processo di diagnosi per facilitare l’inizio di terapie efficaci, al fine di favorire il rallentamento della progressione di malattia>, spiega Filippo Martinelli Boneschi, neurologo presso l’Ospedale San Paolo di Milano e professore associato di neurologia all’Università degli Studi, nonché autore del libro “Quando inizia un nuovo viaggio. Una vita oltre la Sclerosi Multipla”. <Agire tempestivamente consente di ottenere il massimo dei risultati e migliorare la qualità di vita, grazie a terapie che possono essere somministrate ogni sei mesi. Un tempo lungo che consente ai pazienti di sentirsi liberi dal peso della terapia>.

Antonella Franchini

 

 

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