Bambini plusdotati: un talento misconosciuto

Sono estremamente curiosi, hanno idee strane e bizzarre, discutono i dettagli, manifestano pareri e sentimenti molto forti e manipolano le informazioni. Spesso, però, faticano a socializzare con i compagni, ottengono risultati scolastici al di sotto delle loro potenzialità, manifestano problemi di comportamento, e possono talvolta essere vittime di atti di bullismo. Stiamo parlando dei “plusdotati”, che rappresentano il 5% dei bambini. Su di loro Viviana Castelli, Antonella Torriani, Simona Spinelli e Rosella Meloni, hanno scritto un libro “Ad alto potenziale – storie di bambini plusdotati”, edito da Rizzoli e presentato di recente a Milano.
Il libro racconta la storia di bambini e ragazzi senz’altro dotati di alte capacità, ma soprattutto portatori di bisogni da accogliere e a cui rispondere. Perché non si tratta di geni o fenomeni, ma in prima istanza di persone. Farfalle di cristallo, tanto intelligenti quanto sensibili, fragili e spesso incomprese. Per questo Viviana Castelli e Antonella Torriani hanno creato l’associazione “Step­net onlus” a cui si sono unite anche Rosella Meloni e Simona Spinelli. Insieme hanno creato una rete di sviluppo, di supporto e di riferimento per il talento, le emozioni, il potenziale e la plusdotazione a sostegno di famiglie, scuole ed esperti, che hanno a che fare con bambini e ragazzi “gifted”, cioè plusdotati. «Perché ogni individuo – dicono le autrici – ha il diritto di venire sostenuto nel suo percorso di crescita per poter essere un bambino sereno prima e un adulto in grado di offrire un importante contributo al miglioramento della nostra società poi, in un’ottica che favorisca il benessere sociale».

Viviana Castelli, presidente nazionale della rete “Step-Net onlus” è stata a sua volta una ragazza plusdotata. «Non sono mai stata valutata: da piccola ho saltato la prima elementare, su consiglio di un’insegnante amica di famiglia. A scuola avevo performance eccellenti, ma ho sempre patito dal punto di vista relazionale. In famiglia davamo la colpa alla perdita precoce di mio padre. Poi il rapporto con l’insegnante amica è continuato. Mi ha anticipato : “Quando avrai dei figli ti devo parlare”. Poi da mamma mi ha spiegato la particolarità della plusdotazione, da quando è nata mia figlia nel 2003 e poi mi ha seguito con il secondo nel 2006, entrambi plusdotati».

Ecco alcune domande che abbiamo rivolto loro.

Quali sono i segnali che un genitore può cogliere?
«I segnali non sono omogenei, perché ci sono profili diversi, ma in generale si nota un linguaggio particolarmente ricco e forbito fin dai 18 mesi di età; la richiesta di approfondire tematiche metafisiche, come il senso della vita e della morte fin dai primi anni di vita; l’apprendimento precoce e autodidatta di lettura e scrittura, ipersensibilità, difficoltà di relazione con gli altri; senso della giustizia esasperato; pensiero laterale atto a risolvere i problemi in maniera molto originale; multidisciplinarietà. I ragazzi plusdotati sono divergenti: amano la matematica e al contempo la filosofia; sono grandi ragionatori, ma anche ballerini o musicisti o scrittori o disegnatori».

Quali problemi incontrano a scuola?
«In Italia questi bambini il più delle volte non vengono riconosciuti nelle loro peculiarità e diventano vittime di diagnosi sbagliate (deficit di attenzione, dislessia, spettro autistico…), sono a rischio di abbandono scolastico, perdita di autostima e isolamento sociale, fino alle estreme conseguenze (depressione, alcolismo, dipendenza da droghe)».

Esistono test oggettivi per riconoscere questa condizione?
«Come associazione indirizziamo le famiglie presso i centri accreditati per la valutazione della plusdotazione che seguono parametri specifici. Si parte da un questionario preliminare gratuito, per fugare eventuali false aspettative. Poi l’analisi completa costa attorno ai 500 euro. Segue il supporto educativo per stare meglio con se stessi e con gli altri; avere strumenti per migliorare la concentrazione o l’ordine. Si aiutano i ragazzi a capire che a volte sono oggetto di giudizi arbitrari e quindi si riesce a gestirli emotivamente».

di Cristina Bertolini

A Cinecittà World, “Talent Camp” con percorsi didattici

Non tutti i bambini plusdotati fanno riconoscere il loro potenziale, a volte hanno anche difficoltà ad esprimere le emozioni e a sintonizzarsi con gli altri. Ad aiutarli a vivere al meglio le doti che hanno ci prova il “Talent camp”: una settimana di divertimento, scoperte e crescita nell’esclusiva location di Cinecittà World a Roma, dal 25 giugno al primo luglio. Una full immersion tra percorsi didattici innovativi e spettacolari per coinvolgerli, appassionarli ed aiutarli ad esprimere il loro talento e a condividerlo con i loro coetanei.
Il progetto è realizzato dall’Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma – Centro di diagnosi e terapia dei disturbi della comunicazione e della relazione in età evolutiva – in collaborazione con “Spettacoli di Matematica” – Associazione di promozione sociale nata nel 2009 per la divulgazione della matematica a più dimensioni, tra le quali l’arte, la musica e l’ingegneria.
L’IdO opera nelle scuole del Centro e Sud Italia per aiutare i docenti a individuare e supportare i bambini Apc (Alto potenziale cognitivo). Al Talent Camp saranno stimolati sia da un punto di vista emotivo che intellettivo: parteciperanno attivamente insieme ad altri minori ‘gifted’ ai laboratori condotti da personale qualificato dell’IdO (psicologi e psicoterapeuti) che li aiuteranno a tradurre le emozioni in parole, per meglio elaborarle e gestirle – e a quelli di ‘CineMATHS’ promossi dall’associazione “Spettacoli di Matematica”, per insegnare a produrre prodotti multimediali, una conoscenza utile per un futuro lavorativo. Inoltre, i minori plusdotati seguiranno i percorsi didattici proposti dal parco Cinecittà World e potranno assistere e partecipare ad alcune delle attrazioni e degli spettacoli del parco, sotto la supervisione degli operatori preposti.

La partecipazione è riservata a bambini dai 6 anni ai 14 anni. I partecipanti dovranno avere una documentazione che attesti una valutazione cognitiva che li collochi nella fascia della dotazione intellettiva, top 5% o dal 95° percentile in su (Quoziente intellettivo o Indice abilità generali maggiore o uguale a 120). Per informazioni sui costi e sulle modalità d’iscrizione è possibile scrivere a: info@spettacolidimatematica.it o progetti@ortofonologia.it o eventi@cinecittaworld.it

di Paola Trombetta

Articoli correlati