MENINGITE: CALANO LE VACCINAZIONI E IL BATTERIO TORNA A COLPIRE

Sembrava debellata. Invece la meningite ha fatto di nuovo la sua comparsa, anche in Italia con nuovi casi negli ultimi giorni. Più a rischio i bambini piccoli e piccolissimi. Il più recente a Bologna: una piccola di soli 40 giorni portata dai genitori all’Ospedale Maggiore per sintomi che destavano in loro preoccupazione, ma il Pronto Soccorso l’ha dimessa con una diagnosi di influenza. «Il quadro clinico della bambina – hanno fatto sapere dalla Usl cittadina – presentava caratteristiche del tutto analoghe ad un banale episodio febbrile di natura gastroenterica o respiratoria, e non vi era alcun segno che facesse sospettare, in quel momento, una patologia così grave come quella resasi evidente in tempi successivi». Perché la piccola, tornata a casa, ha continuato ad aggravarsi ed dal 16 febbraio scorso è ricoverata, in coma, al Sant’Orsola, un altro ospedale bolognese per una meningite. «La valutazione clinica effettuata al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore – precisa ancora l’azienda Usl di Bologna – è stata scrupolosa e approfondita. Ma l’esordio di un episodio di meningite può essere assai insidioso proprio per l’impossibilità di distinguerlo da patologie banali e benigne». Come infatti si è dimostrato. Sempre a Bologna, al Sant’Orsola, qualche giorno prima non ce l’aveva fatta un’altra bimba di nove mesi a cui era stata fatta la stessa nefasta diagnosi. Ancora altri casi: questa volta a Roma, dove tre lattanti di 2, 3 e 5 mesi sono stati ricoverati all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per meningite da Haemophilusinfluenzae di tipo B, uno dei quali in terapia intensiva per la criticità delle sue condizioni. Ci si interroga ora sulle motivazioni dell’insorgenza di questi episodi. Una probabile causa, dicono gli esperti, è il calo delle vaccinazioni verificatosi all’inizio del 2015 (il più basso degli ultimi dieci anni) e per il quale l’Italia ha ricevuto anche un richiamo da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Tutti eventi che potevano però essere evitati. Perché dalla meningite – una malattia grave che può portare anche alla morte oppure a uscirne riportando però danni seri e permanenti – i bambini possono essere protetti. Con un apposito vaccino contenuto nell’esavalente e comprendente 4 vaccini obbligatori per legge (difterite, tetano, epatite B, poliomielite) e due vaccini non obbligatori, ma fortemente consigliati (pertosse e, appunto, l’Haemophilusinfluenzae di tipo B). Per tutte le altre forme di meningite, le più frequenti, causate dallo pneumococco e dai ceppi principali (A, B, C, Y, W 135) del meningococco, sono disponibili altri vaccini specifici. Questi possono essere somministrati a bambini di ogni età ma poiché il picco di maggior incidenza della meningite è nel primo anno di vita, il consiglio è di prima procedere con la vaccinazione il prima possibile per garantire ai piccoli una maggiore copertura. «Le vaccinazioni sono fondamentali – spiega Alberto Villani, Responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’ospedale romano –e non bisogna dare credito a chi le scoraggia perché queste malattie esistono, colpiscono e mietono vittime. Minore è la quantità di germi in circolazione, minore è la possibilità che avvenga il contagio tra la popolazione. Spesso accade, infatti, che giovani adulti che non hanno effettuato i richiami o anziani non vaccinati, sino portatori del batterio a bambini e neonati». Ma c’è una ragione in più per vaccinarsi perché la tempestività è la regola per combattere alcune forme di meningite, come quella da meningococco ad esempio: «Dall’insorgenza della malattia al decesso – aggiunge Villani – passano meno di 20 ore. Un lasso di tempo troppo breve per poter fare qualcosa e dove l’unica forma di protezione efficace è rappresentata dalla vaccinazione».

I vaccini contro la meningite sono gratuiti. Ad oggi, l’unico ancora a pagamento in alcune regioni italiane (fatta eccezione per Puglia, Basilicata, Toscana, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Bolzano dove viene distribuito gratuitamente) è quello che protegge dal meningococco B. Pur non rientrando tra quelli obbligatori per legge, sono tutti fortemente consigliati dagli specialisti. Non vi è difficoltà di somministrazione della vaccinazione, perché i bambini la possono attuare nella ASL di appartenenza, presso i Centri vaccinali capillarmente diffusi su tutto il territorio nazionale o presso i pediatri di famiglia.

di Francesca Morelli

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