Natale di luci, anche durante la pandemia

Anche in tempi di pandemia e di rigorosi lockdown, nessuna area del Paese ha rinunciato ad illuminare le Festività natalizie. Con scintillii, addobbi, alberi e presepi prudentemente “en plein air”. Una tradizione che non si arresta e che, sia pure con le modalità legate alla difficoltà del momento, continua a svolgere il suo ruolo di simbolo e di augurio, per un fine/inizio anno di speranza, solidarietà e nuova rinascita. Ecco qualche esempio

 

A Roma il vecchio “Spelacchio”, l’albero triste e dimesso che caratterizzò il primo Natale di Virginia Raggi, si è evoluto nel tempo e oggi a Piazza Venezia si erge un albero tutto d’oro, scintillante e raffinato, alto 23 metri e illuminato da 100 mila luci a led e 800 sfere argento oro e rosse. Grande effetto Natale anche al di là del Tevere, in piazza S. Pietro, dove svetta un abete rosso/albero di Natale di 30 metri proveniente dalla Slovenia, circondato da un presepe monumentale in ceramica del Liceo artistico di Castelli (Teramo). Sotto il Colonnato del Bernini, inoltre, trova anche quest’anno ospitalità la tradizionale, storica Mostra dei 100 presepi, in passato allestita nelle Sale del Bramante di Piazza del Popolo. L’esposizione, ricca come sempre di presepi artistici tradizionali e di fantasia, provenienti da tutto il mondo e da tutte le regioni italiane, è stata inaugurata il 13 dicembre, giorno di S. Lucia, la Santa della luce, e si potrà visitare nei giorni consentiti, con ingressi controllati, ma liberi e percorsi a senso unico, fino al 10 gennaio (ore 10-20 il 25 e il 31 dicembre ore 10-17).

 

A Napoli non tramonta l’arte dei presepi di S. Gregorio Armeno, una tradizione che affonda le radici in epoca classica trovando poi massima espressione nel 700, e che prosegue tutto l’anno riunita nell’Associazione Botteghe di S. Gregorio Armeno. I piccoli negozietti che affacciano sulla via rimarranno aperti nei giorni consentiti con interi presepi come quelli dei fratelli Capuano e nuovi personaggi ispirati come sempre all’attualità, a partire da medici e infermieri impegnati nell’emergenza Covid. La creatività e la voglia di tradizione ha inoltre ispirato il bando dell’Aretur (Agenzia regionale Campania turismo) per la realizzazione di 20 presepi tradizionali da donare ad ogni regione italiana prima di Natale.

 

Ad Assisi un abete bianco di 13 metri, proveniente dalla selvicoltura sostenibile della valle dei Mocheni e donato dall’Assessorato all’Agricoltura e foreste della provincia autonoma di Trento, troneggia illuminato sulla piazza inferiore della Basilica di S. Francesco e tutte le suggestioni della natività rivivono in un inedito presepe “diffuso” che attraversa le piazze e le strade della città da parte a parte, trasformandole in una nuova Betlemme.
Statue a grandezza naturale, fra cui una raffigurante un’infermiera, e videoproiezioni che ripropongono gli affreschi di Giotto sulle facciate della Basilica e della Cattedrale di S. Ruffino, video mapping e giochi di luce nelle strade della città (www.nataledifrancesco.it).

 

Mostre di presepi all’aperto anche in Friuli Venezia Giulia: fra i monti della Carnia, l’antico Borgo di Sutrio festeggia il Natale  con addobbi d’ogni tipo e più di 50 presepi in legno e altri materiali distribuiti nei cortili, sotto i portici  e nelle vie e piazzette del centro storico (www.prolocosutrio.com) mentre a Grado, incantevole cittadina sospesa fra la laguna e il mare Adriatico, decine di creazioni realizzate da artigiani e appassionati raccontano una natività d’impronta marinara e lagunare nel centro storico e lungo il porto Mandraccio, raggiungendo la massima originalità con il Presepe galleggiante allestito su una grande zattera nello specchio del porto. Coinvolti nella rassegna anche i comuni limitrofi di Aquileia e Terzo d’Aquileia, con creazioni che si aggiungono a quelle allestite nei centri cittadini (www.grado.info).

 

A Conzano, in Monferrato, per iniziativa del sindaco Emanuele Demaria, una parte del tradizionale  “presepe d’autore”, di solito allestito in Villa Vidua e della mostra di statuine barocche  “Divin Bambino”, sono ospitati fino a gennaio inoltrato dietro le finestre illuminate del Municipio e delle case private dei cittadini, dando vita a  una suggestiva natività “diffusa”, mentre sempre fra le abitazioni del paese si snoda la “promenade des artistes”, rassegna di 25 opere sulla natività realizzate da artisti sotto la guida del curatore Carlo Pesce (Comune di Conzano: 0142/9251321). A Rosignano Monferrato, inoltre, nelle frazioni di Colma e Garriano, il suggestivo “Percorso Morbelliano”, circuito di due chilometri nella natura con riproduzioni pittoriche del grande divisionista Angelo Morbelli, si è arricchito per i giorni festivi di opere artistiche (installazioni, pannelli, quadri) ispirate alla natività (Associazione Amis dla curma: tel. 333/1351223).

 

In Trentino, infine, a poca distanza dalle famose terme di Comano, il borgo di Rango, “fra i più belli d’Italia”, risplende fra le luci di due grandi alberi di Natale e una moltitudine di piccoli presepi realizzati da artigiani locali. Il più suggestivo, interamente fatto a mano e allestito intorno alla fontana quadrata della piazza centrale, riproduce fedelmente gran parte del borgo stesso, dalla scalinata di accesso al portech della Flor, dove un tempo si fermavano pellegrini, mercanti e pastori, alla stessa piazza con i ballatoi e le rastrelliere in legno delle case. E con una natività squisitamente identitaria, circondata da scene del mondo contadino e dei vecchi mestieri tipici del luogo.
Altre info su www.visitacomano.it.

di Marilisa Zito

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