Regioni Italiane protagoniste di Agri e Slow Travel Expo, Fiera dei territori

Tra i tanti temi trattati ad Agri e Slow Travel Expo, Fiera dei territori che si è svolta di recente a Bergamo, è stato quello dei Grandi Eventi. Di come questi siano veicolo di marketing territoriale turistico. se gestiti secondo modelli già disponibili, possono avere una ricaduta economica, sociale e culturale in grado di lasciare un segno indelebile nel territorio che li ospita. Che i Grandi Eventi siano big, special, hallmark e community (le 4 categorie considerate), sono in grado di trasformare un’intera comunità, inducendo ricchezza, rigenerazione urbana, occupazione, competizione. Un’eredità per le generazioni future, misurabile con parametri ormai consolidati. Uno dei quali è ovviamente il ritorno di immagine che si ottiene con una potente comunicazione. A parlare di Grandi Eventi, Antonino La Spina presidente Unpli (Unione Pro Loco Italiane), Giovanni De Vita coordinatore del progetto Turismo delle Radici per conto del MAE (Ministero Affari esteri e cooperazione internazionale, Farnesina), Amerigo Varotti direttore generale Confcommercio Pesaro-Urbino, Don Gianluca Salvi direttore Ufficio Pastorale Diocesi di Bergamo.

Esempi del “miracolo” sociale ed economico che i Grandi Eventi possono produrre nei territori sono Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, due città che per la prima volta si sono candidate insieme utilizzando il singolare, per sottolineare la vicinanza e sinergia, la complementarietà dell’offerta turistica, la creatività e connessione dei territori. Un vero e proprio esperimento di politica culturale, ben riuscito.

Poi il Turismo delle Radici, un progetto che vede coinvolti 80 milioni di italiani residenti all’estero, di generazioni che vanno dalla seconda alla sesta. Potenziali turisti che sognano di vedere o ritornare in Italia, che noi dobbiamo saper guidare alla scoperta dei luoghi anche meno conosciuti del nostro bel paese. Loro saranno i migliori ambasciatori del Made in Italy, un turismo che può generale oltre 4 miliardi di euro all’anno.

Pesaro 2024, una candidatura meritatamente vinta dalla città di Rossini e della musica, che diventerà grande attrattore turistico, con il coinvolgimento di tutti i 50 comuni della provincia di Pesaro e Urbino. Un risultato dedicato a Karkhiv in Ucraina e che svilupperà i  sette cluster UNESCO: artigianato, design, cinema, gastronomia, digitalizzazione, manifattura e musica.

Il Giubileo 2025: l’Anno Santo, il secondo voluto da Papa Francesco. L’anno di grazia è dedicato ai fedeli che chiederanno l’indulgenza plenaria in questo evento storico che ha le sue origini nel lontano 1300 e che, nell’edizione 2025 sarà dedicato alla Speranza. Nemmeno a dirlo, il Giubileo attirerà milioni di persone da tutto il mondo, pellegrini e turisti.

E per finire le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, un vero Grande Evento sportivo che coinvolgerà la Lombardia e il Veneto e prevede un business di circa 14 miliardi di euro, un impatto positivo sul PIL di 2,3 miliardi di euro, oltre 150.000 imprese coinvolte, con 87.000 camere disponibili sul territorio.

Paola Trombetta

 

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