A ottobre una Campagna per far conoscere la Malattia di Crohn

Da pochi giorni è partita la campagna sociale sulla Malattia di Crohn, patrocinata da A.M.I.C.I. Onlus e IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Diseases) e promossa da Janssen Italia per favorire l’informazione e sensibilizzare l’opinione pubblica. Nelle sale cinematografiche sarà proiettato il cortometraggio “Aspettando Crohn. L’agenda impossibile”, realizzato con ironia, e un pizzico di irriverenza dagli Youtubers romani “The Pills”. Prima tappa sarà la Lombardia, con proiezioni a Milano, Monza e Cremona, grazie alla collaborazione del circuito spazio Cinema. Seguiranno, fino a giugno 2019, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte e Sicilia. Il cortometraggio e le informazioni sulla campagna sono disponibili all’indirizzo www.mici.it. Oltre agli evidenti disturbi clinici, la malattia di Crohn è spesso causa di disagio sociale, perché ha un importante impatto su diversi aspetti della vita quotidiana. <Rende difficili tanto le relazioni personali e più intime, quanto quelle lavorative e sociali>, ha spiegato Enrica Previtali, Presidente di AMICI Onlus, l’associazione che tutela le persone colpite da Mici.<È una malattia di cui non si parla, perché imbarazzante, per via dei sintomi che la caratterizzano. Spesso i malati soffrono in silenzio. A volte rischiano il posto di lavoro per le numerose assenze a cui sono costretti. È fondamentale che di questa malattia si parli e la si conosca>. Sul versante delle cure, è stata approvata in Italia una nuova terapia, Ustekinumab, il primo di una classe di anticorpi monoclonali che riassume una doppia novità. E’ un anticorpo monoclonale delle interluchine 12 e 23, il cui ruolo nella patogenesi della Malattia di Crohn è stato dimostrato negli studi preclinici. E’ anche il farmaco che agisce più a monte del processo infiammatorio responsabile della malattia di quanto sia stato possibile fare finora. Ciò si traduce in un beneficio clinico in termini di velocità d’azione e durata del mantenimento della remissione. Infatti, i dati hanno mostrato la rapidità d’azione già nel breve periodo, a partire dalla terza settimana dalla somministrazione, e, parallelamente, la persistente durata dell’effetto del farmaco: a 2 anni, nel 75% dei pazienti in terapia con Ustekinumab, la malattia è risultata in remissione. <Oggi il più grande bisogno ancora non soddisfatto delle persone con Malattia di Crohn è combinare un miglioramento repentino, che possa risolvere la dolorosa fase acuta, con l’efficacia mantenuta nel lungo periodo, per permettere al paziente di stare bene negli anni, senza dover affrontare ricadute e cambi di terapie. Questa nuova opzione terapeutica apre per la prima volta un ampio orizzonte, quello del più lungo periodo libero da malattia mai osservato fino a ora>,  ha detto Silvio Danese, Responsabile Centro per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino, Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI). <Un ultimo elemento di novità di Ustekinumab è rappresentato dallo schema di somministrazione, che prevede solo la prima induzione per via endovenosa presso il centro clinico e poi la terapia di mantenimento da farsi ogni 3 mesi per via sottocutanea anche al domicilio>.

Paola Trombetta

 

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