I “GUSTOSI” BENEFICI DEL CAFFE’, LA BEVANDA PIU’ AMATA DAGLI ITALIANI

INon c’è alcun dubbio: il caffè è la bevanda nazional-popolare. Amata da oltre il 96% degli italiani, viene consumata quotidianamente o saltuariamente nella classica tazzina, in bevanda a base di caffè o in quelle che lo annoverano tra i propri ingredienti. Eppure, a parte il fatto che 400 milligrammi di caffè possono rientrare in un regime di vita sano ed equilibrato, dell’‘oro nero’ in tazza gli italiani  – almeno 7 su 10 – paiono non conoscerne tutti i benefici, alcuni dei quali scoperti di recente dalla ricerca. È noto, come dimostrano anche le diverse evidenze scientifiche, che un moderato e quotidiano consumo di caffè contribuisce a ritardare il declino cognitivo legato all’età, a ridurre il rischio di malattie neurodegenerative, fra cui il morbo di Alzheimer e di Parkinson, ma anche di diabete di tipo 2 e di una serie di malattie del fegato. Altrettanto famose  sono le proprietà del caffè sul miglioramento dello stato di vigilanza e concentrazione e sulla performace e resistenza fisica. Più recenti, invece, sarebbero le benefiche attestazioni sul versante delle malattie oncologiche. L’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC), dopo l’ultima revisione IARC (International Agency for Research on Cancer), riporterebbe i dati emergenti da oltre 500 studi condotti in America, Europa e Giappone, tra cui un riesame (metanalisi) di 40 studi su oltre 2 milioni di soggetti fra europei, nordamericani e asiatici, secondo cui il consumo di caffè si assocerebbe a una diminuzione del rischio di sviluppare un tumore. Ma ci sarebbe anche un’altra novità, come dichiara il professor Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista dell’Università Campus Biomedico di Roma: «E’ sorprendente quanto scoperto riguardo al nostro “secondo cervello”, l’intestino. Le ultime ricerche avrebbero dimostrato che possiede numerosissimi recettori del gusto dolce, del gusto grasso e del gusto amaro, lungo tutto il tratto intestinale e perfino nel pancreas. In particolare si è osservato che i recettori del gusto amaro inviano segnali al cervello per ridurre l’appetito e rallentare lo svuotamento gastrico». Dunque il caffè, ricchissimo di sostanze amare, potrebbe rivelarsi un efficace alleato della salute anche attraverso la via intestinale, in funzione della recente relazione fra stimolazione di questi recettori e la produzione di GLP-1, Glucagon-Like Peptide-1, CCK, colecistochina, un ormone gastrointestinale: tutte sostanze note per la loro azione sul sistema nervoso centrale a favore di una riduzione dell’appetito e a livello gastrico di una diminuzione della velocità del suo svuotamento.

Non va dimenticato un altro aspetto per cui si ama così tanto il caffè: l’esperienza sensoriale. Stimoli visivi come il colore del caffè e la presenza di crema o schiuma sulla sua superficie, soprattutto quando lo si beve al bar, ma anche l’aroma intrigante, forte e deciso, la qualità del caffè, il grado di tostatura e il metodo di preparazione, o il tipo e la forma della tazza, regalano una emozione unica e diversa ogni volta che il gusto del caffè incontra le papille gustative in una sensazione di pienezza.  (Francesca Morelli)