Al via la Campagna di sensibilizzazione sull’osteoartrosi

La rigidità soprattutto al mattino, spesso accompagnata da dolore e gonfiore alle articolazioni e difficoltà a reggersi in piedi. Sono i sintomi di una malattia come l’osteoartrosi che viene spesso diagnosticata con grande ritardo. A interpretare bene questi sintomi è la statua di una donna “pietrificata”, mentre si alza con le mani sulle ginocchia, per dimostrare lo sforzo che deve compiere. L’installazione, visibile fino a domenica 12 maggio in piazza XXV Aprile a Milano, che farà poi tappa Roma dall’8 all’11 giugno e a Napoli dal 14 al 17 giugno, è il simbolo della Campagna nazionale di sensibilizzazione “Not a Good Moarning?”, promossa da IBSA Italy, con il patrocinio di ANMAR ODV – Associazione Nazionale Malati Reumatici. Lo scopo è di far conoscere i sintomi spesso sottovalutati dell’osteoartrosi e promuovere una maggiore consapevolezza su questa patologia. Accanto alla statua, sono presenti totem informativi che forniranno informazioni sulla patologia e, attraverso un QR Code, si verrà indirizzati ad una landing page dedicata alla campagna per ulteriori approfondimenti sui fattori di rischio, la diagnosi, le raccomandazioni sullo stile di vita e gli esercizi che possono aiutare a gestire questa condizione. Testimonial della Campagna è Massimiliano Rosolino, campione olimpico di nuoto, che ha confermato come lo sport sia di aiuto per proteggere le articolazioni, senza però cadere negli eccessi, che potrebbero al contrario peggiorare la situazione.

<L’osteoartrosi è una condizione cronica e degenerativa che colpisce le articolazioni, causandone il progressivo cedimento e che in Italia interessa oltre 4 milioni di persone, prevalentemente over 50, ma può riguardare anche soggetti più giovani a causa di traumi o deformità>, spiega Mario Vetrano, Professore Associato di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università Sapienza di Roma. <Nei prossimi anni si prevede un incremento dei casi, con una stima di 6 milioni di italiani tra i 45 e i 74 anni entro il 2028. Per questo è fondamentale riconoscere presto i campanelli d’allarme per arrivare a una diagnosi tempestiva ed avviare un trattamento efficace>.

<Oltre al riconoscimento dei sintomi, è importante sensibilizzare sulla necessità di promuovere percorsi diagnostico-terapeutici appropriati, che coinvolgano più specialisti nella presa in carico multidisciplinare del paziente, tra cui il reumatologo, il fisiatra e l’ortopedico per una patologia invalidante come l’osteoartrosi>, ha commentato Silvia Tonolo, Presidente di ANMAR ODV – Associazione Nazionale Malati Reumatici. <Basti pensare che oltre il 15% delle visite dal medico di medicina generale sono dovute all’osteoartrosi. Non va dimenticato l’impatto psicologico della malattia, che influisce non solo sulla qualità di vita del paziente, ma anche sui suoi rapporti sociali e familiari: la limitazione delle attività quotidiane può generare nervosismo e depressione e richiedere una ridefinizione degli obiettivi di vita>.

Nonostante non esistano cure definitive per l’osteoartrosi, ci sono diverse opzioni terapeutiche per gestire al meglio la patologia. <Il trattamento dell’osteoartrosi si basa su un approccio graduale, che mira a controllare il dolore e rallentare il processo degenerativo articolare. Le linee guida internazionali prevedono diversi step terapeutici, a seconda della severità della malattia, che vanno dal trattamento farmacologico con antinfiammatori alle infiltrazioni di acido ialuronico, fino alla sostituzione protesica nei casi più gravi>, ha spiegato Andrea Reggiani, Socio fondatore Associazione Nazionale Fisiatria Interventistica (ANFI). <In parallelo, seguire un corretto stile di vita attraverso una dieta bilanciata e un’attività fisica costante ed equilibrata è fondamentale per migliorare la qualità di vita e il benessere delle articolazioni>. Per ulteriori informazioni sulla campagna e approfondimenti relativi all’osteoartrosi, si può visitare la pagina dedicata su: www.infoartrosi.it

Paola Trombetta

 

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