EMANGIOMA PEDIATRICO: DA OGGI UNA NUOVA CURA

È in arrivo, anche in Italia, un nuovissimo farmaco per la cura dell’emangioma infantile, ovvero del più frequente tumore benigno pediatrico di origine vascolare che si può manifestare fin dalla nascita o, con maggiore probabilità, entro le prime settimane di vita. Colpisce ogni anno oltre 22.500 bambini, soprattutto quelli con basso peso (inferiore al chilo) alla nascita, di razza bianca e sesso femminile. Le cause non sono ancora del tutto note, ma si stima che possano influenzare sull’insorgenza dell’emangioma l’età avanzata della mamma, una gravidanza multipla o complicata da anomalie della placenta (placenta previa) o preeclampsia, la familiarità con la patologia, la nascita prematura del bebè. L’emangioma è un tumore che ha un forte impatto estetico: si manifesta infatti con lesioni cutanee circoscritte, più o meno rilevate, di colore rosso vivo (derivante appunto dai vasi sanguigni) o bluastra se la malattia si estende più in profondità, localizzate per lo più sul volto, sebbene non sia esclusa la comparsa anche su altre sedi corporee. «Il 5-20% degli emangiomi può richiedere un trattamento farmacologico, da avviare tempestivamente per limitare possibili complicazioni fisiche e anche risvolti psicologici», ha dichiarato la dottoressa Maya El Hachem, presidente della Società Italiana per lo Studio delle Anomalie Vascolari (SISAV) in occasione di un incontro”Approccio multidisciplinare interattivo dei tumori vascolari” tenutosi di recente a Roma. Proprio per le forme di emangiomi in fase ‘evolutiva’ una nuova, rivoluzionaria, opportunità di cura – indicata nei lattanti da 5 settimane fino ai 5 mesi di vita – è offerta da un farmaco a base di propanololo, in soluzione (somministrabile cioè per bocca attraverso una siringa graduata in milligrammi che permette di regolare il giusto dosaggio a seconda del peso dei piccoli), ad azione betabloccante, in grado cioè di arrestare la progressione della malattia e, dunque favorirne il controllo, fino nei casi migliori alla riduzione della lesione. «Il principio attivo, rimborsabile con indicazioni specifiche dal Servizio Sanitario Nazionale si è dimostrato efficace nel trattamento sia di emangiomi cutanei localizzati su zone ad alto impatto estetico come il volto o ad alto rischio funzionale, come naso, orecchio e labbra se la lesione è prossima a queste sedi, sia degli emangiomi viscerali, localizzati ad esempio alla laringe che, se non trattati, possono mettere a repentaglio la vita», ha commentato la dottoressa Iria Neri, presidente della Società Italiana di Dermatologia Pediatrica (SIDerP). Si tratta comunque di casi minori, perché l’emangioma dopo la comparsa e una rapida fase proliferativa che dura dai 3 ai 6 mesi, protraendosi solo di rado fino ai 24-36 mesi, ha una fase di stabilizzazione che evolve poi verso una lenta e spontanea regressione entro qualche anno. Fino anche alla totale scomparsa, possibile nel 60% dei bambini a 4 anni e nel 76% dei casi a 7 anni. «Le più recenti evidenze scientifiche – conclude la presidente SISAV – hanno attestato che esistono diversi sottogruppi di emangiomi e questa nuova classificazione ha portato a identificare dei percorsi diagnostico-terapeutici specifici e più accurati per ciascuna tipologia».

(Francesca Morelli)