E’ online il podcast che viaggia coi giovani nella malattia

“Viaggio per non stare fermo, viaggio per non perdermi, viaggio per rendere l’ansia emozionante e per riempirla di sogni”; “ viaggio per vedere come me la cavo, per trovare compagni, per capire fin dove riesco a spingermi e fin quanto riesco a cambiarmi”; “viaggio per amore, per la voglia di ballare, per curiosità, per ridere”; “viaggio per scappare, per togliere un sogno da quel cassetto, per ammirare tramonti che illuminano tutto, per riempirmi il cuore”; “viaggio per essere una persona migliore, viaggio per vivere, viaggio per essere libero e per far finta di essere libero”; “viaggio per sentirmi un po’ eroe, per verificare che la terra non sia piatta, per tornare a casa”; “viaggio per non morire, per bere e per dimenticare, per cercare quel tesoro che sappiamo già dove si trova”. Parole che sembrano espressione di vacanze, attese, speranze, di bellezza, invece sono testimonianze di una metafora più forte: il viaggio della malattia che attraversa la vita.

Quella dei giovani, per lo più adolescenti, colpiti da un tumore che si raccontano a cuore aperto: “Tratto da una storia vera” è la nuova iniziativa di Progetto Giovani, sviluppata dai ragazzi della Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Esperienze, emozioni, ansie, paure, attese, sogni, progetti narrati tra ottobre 2020 e maggio 2021 da 21 adolescenti, 14 in cura e 7 fuori trattamento, in brevi tracce audio. Insieme, i racconti strutturano un podcast, diviso in sei puntate di circa 10 minuti l’una, realizzato in 9 mesi di incontri settimanali, condotti via web e coordinati da Gianfelice Facchetti, scrittore, regista e attore teatrale, con il contributo artistico di Alice Patriccioli e il sostegno dell’Associazione Bianca Garavaglia. «Come in altri percorsi creativi realizzati in questi anni nell’ambito del Progetto Giovani – spiega il responsabile, Andrea Ferrari – ideare questo podcast ha permesso ai ragazzi di confrontarsi tra loro e di raccontarsi. Molti audio, realizzati dai ragazzi nell’intimità delle loro case e poi condivisi con gli altri, sono diretti, carichi di emozioni. Sono un insegnamento prezioso per tutti, con il valore di aiutare i ragazzi a tirare fuori liberamente i loro sentimenti, passo fondamentale per permettere loro di elaborare quello che stanno vivendo, per trovare le risorse e poter affrontare il complesso periodo delle cure nel modo più positivo possibile». Il Progetto Giovani persegue alcuni importanti obiettivi: qualificare l’INT come centro di eccellenza di cura oncologica, rispettoso del paziente come persona e attento alla vita. «E questo vale soprattutto per i ragazzi – aggiunge Marco Votta, Presidente dell’INT – che durante il percorso di cura hanno necessità di mantenere ed esprimere la loro individualità in modi diversi. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a realizzare l’iniziativa di quest’anno e tutti gli adolescenti coinvolti che, come sempre, sono fonte per noi di ispirazione e di esempio».

Ogni anno in Italia si ammalano di tumore 800 adolescenti tra i 15 e i 18 anni: le probabilità di cura globali sono buone, ma è indispensabile che i pazienti riescano a ricevere le cure giuste, nei tempi giusti e nei luoghi giusti. Ma esiste un limite: in questa fascia di età, tra l’oncologia pediatrica e l’oncologia dell’adulto, mancano spesso dei protocolli di cura dedicati. «È fondamentale ricordare – precisa Maura Massimino, direttore della Struttura Complessa Pediatria Oncologica – come i pazienti adolescenti necessitino di centri e progetti capaci di offrire il necessario supporto affinché la loro vita non sia del tutto sospesa dall’irruzione della malattia nella quotidianità, affrontando con determinazione il problema della difficoltà di accesso ai centri e ai protocolli di cura». I podcast sono disponibili online dal 18 giugno su Spotify e sulle principali piattaforme digitali di streaming, grazie alla collaborazione con Manuela Ronchi e la sua Action Agency, agenzia di Advanced communication da sempre all’avanguardia nell’utilizzo di linguaggi di comunicazione innovativi, mentre il montaggio e il sound-design sono stati curati da Gipo Gurrado.

Francesca Morelli

 

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