Bambini dislessici: gli e-reader forniscono un buon aiuto

La dislessia si caratterizza come un disturbo dell’apprendimento che inficia la capacità di leggere e scrivere correttamente o in modo sufficientemente veloce per poter stare “al passo” con la classe frequentata. A oggi, in Italia, ne soffre il 3% dei bambini; una cifra rilevante. Fino a poco tempo fa genitori e insegnanti non erano in grado di comprendere che si trattasse di una vera e propria patologia e scambiavano l’atteggiamento del bambino per svogliatezza o scarsa intelligenza.

In effetti diagnosticare la dislessia non è affar semplice, ma sono stati individuati dei segnali a cui prestare attenzione: ritardo nel linguaggio o errori nel parlato, difficoltà nel dividere in sillabe le parole, a contare e a memorizzare.

Oggi, però, grazie a diagnosi più precise e all’avvento delle nuove tecnologie, sono stati fatti dei grossi passi avanti nell’approccio alla gestione del disturbo. In base ai risultati raggiunti da uno studio statunitense, sembra che gli e-reader, i lettori che consentono di caricare e leggere i libri in formato digitale, siano in grado di aumentare la velocità di lettura e di comprensione del testo.

Nel corso della ricerca, condotta da un’équipe di studiosi dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (Usa) e pubblicata su “PlosOne”, sono stati osservati 100 ragazzini mentre leggevano con gli e-reader. Gli esperti hanno scoperto che quelli dislessici, grazie all’ausilio di tali dispositivi, riuscivano a focalizzare con più precisione ogni singola parola. Merito della tecnologia che permette di visualizzare sullo schermo brevi linee di testo con poche parole alla volta. In più, con l’uso degli e-reader, i ragazzini con difficoltà di lettura riescono a leggere più velocemente e quelli con difficoltà nei tempi di attenzione visiva hanno una migliore comprensione del testo.

(Valeria Cudini)