ALLENARE IL CERVELLO PER AVERE PIU’ MEMORIA

Avere più memoria, concentrarsi, sfruttare la creatività, imparare a usare meglio il ragionamento, rafforzare la logica. Sono alcuni modi per aumentare le prestazioni del nostro cervello. Ma cos’è la memoria? Qual è il miglior antidoto per contrastare l’invecchiamento cerebrale?  E’ possibile mantenere il cervello giovane e sano? C’è differenza tra dimenticare e non ricordare?  Uomini e donne ricordano allo stesso modo?

Questi alcuni temi affrontati  nel convegno  dal titolo “I meccanismi della memoria. Quali sono, perché si deteriorano, come possiamo preservarli”  che si è svolto di recente in Campidoglio a Roma, promosso dal presidente della Fondazione Atena onlus, Giulio Maira,  professore di Neurochirurgia presso l’Humanitas di Milano e il Campus Biomedico di Roma, con il patrocinio di Ministero della Salute, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lazio, Roma Capitale e con il contributo di Sorgente Group.

<Studi scientifici recenti – spiega il professor Giulio Maira –  indicano che il miglior antidoto per contrastare efficacemente l’invecchiamento cerebrale sia quello di usare costantemente il “muscolo-cervello”, perché l’inattività lo indebolisce. Come la ginnastica fortifica i muscoli, così l’attività mentale rafforza il cervello.  Bene la meditazione, la lettura, imparare ad usare uno strumento tecnologico nuovo, ma anche un buon riposo, un po’ di sano movimento senza troppi sforzi.  E’ scientificamente dimostrato che più ci si impegna a mantenere una buona forma generale, anche attraverso un’attività fisica quotidiana, più il cervello risulta essere ben ossigenato e funzionante. Occorre poi seguire un’alimentazione equilibrata e leggera, l’ideale è la dieta mediterranea. Specialmente per le persone non più giovani, una buona memoria si conserva anche riducendo il rischio di arteriosclerosi, limitando il consumo di grassi, soprattutto di origine animale, mangiando frutta e verdura, cereali e legumi. Risulta importante inoltre restare in contatto con le altre persone, l’interazione con gli altri è stimolante e protettiva. Da evitare invece lo stress>.

 Quali fattori possono accelerare l’invecchiamento cerebrale? <Sicuramente interrompere ogni attività – sottolinea il professor Maira – perché in pensione o per la perdita di un coniuge. Ma al di là di eventi scatenanti specifici, a partire da 30 anni il cervello comincia a perdere giornalmente un certo numero di neuroni. Con l’invecchiamento, l’ippocampo – crocevia importante  per i meccanismi della memoria –  perde neuroni, il che può portare a una minore efficienza nella registrazione delle nuove esperienze. E’ normale che la memoria perda  qualche colpo: una svogliatezza verso le cose che prima erano del tutto normali, la tendenza a chiudersi in se stessi, la perdita delle memoria a breve termine, sono sintomi che qualcosa non funziona. E allora non si trovano più le chiavi, si perde il cellulare, non si ricorda il nome di qualche conoscente o il suo numero di telefono. In genere, le memorie relative ai nomi e ai cognomi delle persone “zoppicano” a partire dai 50-60 anni: è un fatto normale che, se non esistono altri problemi, non deve preoccupare>.    

All’evento hanno preso parte: Gabriele Miceli, professore ordinario di Neurologia presso l’Università di Trento; Cristina Alberini, professoressa del Centro di Neuroscienze dell’Università di New York;  Lina Bolzoni docente presso la Scuola Normale Superiore di Pisa; Cesare Colosimo, direttore dell’Istituto di Radiologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Gemelli; Enrico Garaci,  professore emerito dell’Università di Tor Vergata e rettore dell’Università San Raffaele e monsignore Andrea Manto, Direttore Centro Pastorale Sanitaria Vicariato di Roma.

 Nell’occasione sono stati consegnati il Premio Roma e il Premio Atena: il primo alla carriera è stato assegnato al professor Guido Guglielmi per lo straordinario contributo dato alla cura degli aneurismi cerebrali. Il Premio Atena è stato assegnato alla professoressa Michela Matteoli, giovane scienziata impegnata nello studio dei meccanismi di base del funzionamento dei neuroni.   

Quest’anno verrà assegnato anche il primo Premio Atena Donna (www.atenadonna.org), l’Associazione della Fondazione Atena che promuove iniziative volte a preservare la salute della donna. Dal 2013, l’Associazione presieduta da Carla Vittoria Maira, dedica la sua attività alla prevenzione in rosa, avvicinando quelle donne poco preparate che più di tutte hanno bisogno di aiuto, spiegando  loro in modo semplice e chiaro come tutelare la salute.  Scelta tra i progetti in campo sociale e culturale rivolti alle donne, Atena Donna sarà il prossimo 15 settembre all’Expo di Milano al centro di una giornata ad essa dedicata, nel corso della quale la onlus illustrerà le tante iniziative a tutela della salute femminile. Il primo Premio Atena Donna sarà conferito a Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon. Per info: www.atenaonlus.org    (P.T.)