Il prestigioso riconoscimento “He for She”, nell’ambito della XIV edizione del “Premio Donna 2025”, promosso dalla Federazione Italiana Donne Arte Professioni Affari (FIDAPA) – Distretto Nord Ovest, Sezione di Milano, è stato conferito al dottor Roberto Agresti, Responsabile della Struttura Semplice di Chirurgia Senologica Integrata di Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano, per le sue qualità di medico e uomo, capace di coniugare in oltre 30 anni di carriera competenza clinica e attenzione umana. “La sua profonda empatia e il modo unico e delicato di accompagnare ogni donna nel percorso di guarigione lo rendono un esempio per i medici e una certezza per le pazienti, a cui lascia gratitudine e speranza”: queste le parole della menzione lette da Cristina Berretta, Presidente della sezione milanese. Esempio di empatia e innovazione nella cura del tumore al seno, il dottor Agresti, a fianco e in collaborazione con figure di spicco nel panorama senologico, come Maria Ines Colnaghi, rinomata oncologa sperimentale e il Professor Umberto Veronesi, luminare della ricerca oncologica, ha contribuito a plasmare un approccio clinico che mette al centro la paziente come persona unica e preziosa.
«Entrare all’Istituto Nazionale dei Tumori – ha dichiarato il senologo – significa non solo lavorare in un centro d’eccellenza, ma condividere un impegno etico e umano, imparando a coniugare rigore tecnico e rispetto profondo per la persona». È inoltre autore o coautore di numerose pubblicazioni scientifiche: tra le più recenti, uno studio randomizzato con un follow-up di oltre 20 anni sulla possibilità di evitare la chirurgia ascellare nel tumore al seno in cui si dimostra che questo approccio conservativo è complessivamente equivalente a quello con chirurgia ascellare nella pianificazione di successive terapie, individuando in particolari sottogruppi di donne, coloro che dovranno ricevere terapie innovative, oltre ai trattamenti standard. Agresti è noto per la sua carica umana, la disponibilità e sensibilità anche al di fuori delle corsie. «Credo in una medicina senza orari. Il cancro – ha affermato nel suo discorso di ringraziamento – non ha pause: essere disponibili è parte della cura». F. M.