«Diventare mamma mi ha spronato alla ricerca»

Anche quest’anno l’Azalea della Ricerca AIRC ripropone il suo appuntamento in occasione della Festa della Mamma (9 maggio), con una testimonial d’eccezione, la dottoressa Paola Storti, ricercatrice presso il Laboratorio di Ematologia del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma e mamma di due bambini. Grazie ad AIRC ha ottenuto un finanziamento di 5 anni per un progetto di ricerca sul mieloma multiplo, un tumore maligno delle plasmacellule del midollo osseo, che colpisce prevalentemente soggetti ultra 60enni ed è il secondo tumore del sangue più diffuso, dopo le leucemie, con 4/6 casi ogni 100 mila all’anno.

«La conferma del grant per realizzare questo progetto è avvenuta poco dopo la nascita del mio secondo figlio che oggi ha un anno e mezzo», racconta la dottoressa. «La maternità in questo caso mi ha portato fortuna. Mi ha fatto concentrare l’attenzione su uno studio a cui tenevo molto e mi ha dato la spinta per presentarlo. Già da anni mi occupavo di mieloma multiplo, fin dal mio approdo al Laboratorio di Ematologia dell’Università di Parma diretto dal professor Giuliani. Col tempo mi sono specializzata nell’individuazione della fase iniziale di questa malattia, prima cioè che il midollo osseo si riempia di cellule tumorali, analizzando anche il microambiente dove tali cellule si sviluppano. La scommessa è riuscire a individuare quei fattori o “marcatori” che fanno progredire la malattia e poterne così bloccare la progressione. Oggi il mieloma multiplo ha diversi farmaci con cui può essere trattato, tra cui anticorpi monoclonali e terapie target. Individuare precocemente i meccanismi di trasformazione delle cellule cancerogene a livello del midollo osseo potrebbe in futuro ridurre drasticamente la comparsa del tumore stesso. Il team del Laboratorio di Ematologia, composto da 4 ricercatori oltre a me, sta lavorando in sinergia con altri tre Centri, l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, l’MD Anderson Cancer Center di Houston, l’Istituto dei Tumori di Milano e la Fondazione Ca’ Granda. Stiamo raccogliendo campioni ricavati dal midollo osseo dei pazienti con diagnosi di forme pre-maligne, per valutare la differente composizione rispetto al midollo di chi ha sviluppato la malattia neoplastica. Campanelli d’allarme di questa patologia sono sicuramente anemia, ipercalcemia, dolori alle ossa, infezioni ricorrenti, insufficienza renale, fratture spontanee. Già da un semplice esame del sangue si possono individuare proteine anomale che possono insospettire. La scommessa della nostra ricerca riguarda proprio la valutazione di anomalie nel midollo osseo di questi soggetti, in cui la malattia non è ancora conclamata. Ci auguriamo con il nostro progetto di ricerca di poter dare un contributo importante allo studio e alla cura di questo tumore, per il quale ancor oggi si ricorre a farmaci impegnativi, con risultati non sempre risolutivi».

Diagnosi precoce e terapie sempre più efficaci sono l’obiettivo delle ricerche di AIRC che in 37 anni di attività ha raccolto oltre 275 milioni di euro per sostenere i lavori dei migliori scienziati e ricercatori. Grazie anche a questi contributi, oggi in Italia ci sono quasi 3,6 milioni di pazienti che hanno superato un cancro, con un incremento del 37% rispetto a 10 anni fa. Nelle donne la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari al 63% rispetto al 54% degli uomini. In particolare, il dato cresce fino all’87 per cento per il tumore al seno dove la ricerca ha raggiunto risultati molto importanti. Resta però ancora tanto da fare per le forme più aggressive, quelle che non rispondono alle terapie oggi disponibili, come per il tumore al seno triplo negativo o per il carcinoma mammario metastatico.
Anche la percentuale di sopravvivenza nel tumore al colon-retto è arrivata al 65%, grazie ai programmi di screening, alla diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie, più precise e mirate. I dati indicano però un aumento dell’incidenza di questa malattia nella popolazione femminile, imputabile a comportamenti poco salutari. Particolarmente preoccupante anche la crescita tra le donne di casi di tumore del polmone: solo nell’ultimo anno si è registrato un incremento del 3,4%. Per ridurre il rischio è fondamentale eliminare la prima causa: il fumo: l’85-90% dei tumori polmonari è causato proprio da questa abitudine nociva.

L’Azalea della Ricerca ritorna nelle piazze

Domenica 9 maggio, compatibilmente con le indicazioni delle autorità sanitarie, i volontari AIRC torneranno nelle piazze per distribuire l’Azalea della Ricerca a fronte di una donazione di 15 euro. L’Azalea sarà affiancata da una speciale Guida con informazioni su prevenzione, cura dei tumori e alcune facili ricette da dedicare alla mamma. Inoltre, è possibile ricevere l’azalea direttamente a casa, ordinandola su Amazon.it, che rinnova così il supporto alla ricerca oncologica della Fondazione. Le consegne in tutta Italia ai donatori AIRC sono garantite da BRT Corriere Espresso che si riconferma partner tecnico dell’iniziativa. Tutti gli aggiornamenti sulla distribuzione sono disponibili su: www. lafestadellamamma.it

 di Paola Trombetta   

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