I farmaci per l’infezione da Coronavirus anche a domicilio

La curva dei contagi sembra in lieve diminuzione. Così pure i ricoveri nelle terapie intensive. In questi giorni si sta puntando sempre più sulla gestione domiciliare del paziente, con la somministrazione precoce di terapie, finora usate solo in ambiente ospedaliero. Purtroppo non esiste ancora un farmaco specifico in grado di guarire le persone affette da questa infezione. E i tempi per avere un vaccino non saranno brevi: si parla almeno di un anno. Gli specialisti della SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) hanno pubblicato un Vademecum, frutto del lavoro del Gruppo Terapia Covid-19 in Lombardia, la Regione più colpita dal virus, costituito da 46 specialisti provenienti dai principali ospedali lombardi, in particolare dagli Spedali Civili di Brescia e dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Questo documento è di grande supporto per i medici ospedalieri e rappresenta il primo passo per affrontare il tema delle cure, anche a domicilio.

Quali farmaci vengono utilizzati per combattere l’infezione da Coronavirus? Esistono precisi protocolli terapeutici, anche domiciliari? Quali benefici potrebbe dare il farmaco, usato per l’artrite reumatoide, di cui è in corso in questi giorni una sperimentazione su diversi pazienti?

«Nei casi di contagio iniziale, quando solitamente si presenta la febbre che supera i 38 gradi, il primo farmaco da utilizzare è il paracetamolo (tachipirina), anche per diversi giorni», risponde Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e Direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi. «Di solito la febbre cala e, se non si presentano altre complicazioni, la persona può guarire rimanendo a casa. Se lo stato febbrile permane, si possono somministrare farmaci antivirali, con il controllo del medico di base che valuterà altri parametri come lo stato di saturazione dell’ossigeno. Se questi parametri sono alterati (saturazione sotto il 90%), la febbre persiste e si presenta anche affanno respiratorio e dispnea, il ricovero ospedaliero diventa inevitabile, per attivare trattamenti di ventilazione con appositi dispositivi per l’erogazione di ossigeno, fino all’intubazione, nei casi più gravi». Quali farmaci per i pazienti con infezione da Covid-19?

«Per combattere questo virus si sono provate diverse combinazioni di farmaci, tra cui gli antivirali (lopinavir e ritonavir) già usati nelle infezioni da HIV, che agiscono rallentando la replicazione del virus. Un nuovo farmaco, ad azione analoga, è rendesevir, un analogo nucleotidico che sembra bloccare la replicazione dell’RNA del virus. Si è provato anche un antivirale, molto in voga in Giappone, favilavir /Avigan), che interviene inibendo un enzima (RNA polimerasi) che favorisce la replicazione virale».

Una nuova terapia, di cui è partita i giorni scorsi una sperimentazione clinica su una dozzina di pazienti all’Ospedale Cotugno di Napoli, è tocilizumab, un farmaco solitamente utilizzato per l’artrite reumatoide, che sembra migliorare notevolmente la funzionalità respiratoria, tanto che in alcuni casi i pazienti vengono addirittura estubati. «Agisce inibendo la produzione di particolari citochine (Interleuchina IL6 e IL-2R) sostanze che accentuano i processi infiammatori a livello polmonare», spiega Paolo Ascierto, presidente della Fondazione melanoma e direttore dell’Unità di oncologia-melanoma dellIstituto Pascale di Napoli, che sta coordinando lo studio. «La presenza nel sangue di queste citochine è anche indicativa della gravità dell’infezione da Coronavirus». È quanto si evince anche da uno studio pubblicato sul Chinese Journal of Tuberculosis and Respiratory Diseases, condotto nel Tongji Hospital di Shanghai su 29 pazienti affetti da polmonite indotta da Covid-19. Nello studio, i cui risultati sono stati pubblicati poche settimane fa, i pazienti con polmonite da Coronavirus sono stati suddivisi in tre gruppi secondo la gravità dei rispettivi quadri clinici: un gruppo “moderato”, un gruppo “grave” e un gruppo “critico”. Dopo aver misurato i livelli di espressione nel sangue di IL-2R e IL-6 si è visto come questi fossero più alti nel gruppo dei pazienti “critici”, rispetto al gruppo “grave” nel quale l”incremento risultava comunque più importante rispetto al gruppo “moderato”.

Un’ultima sperimentazione riguarda il Policlinico San Matteo di Pavia: proprio in questi giorni è stato predisposto il protocollo sperimentale per curare i pazienti più gravi con la plasma terapia. Consiste nel prelevare il plasma ai pazienti guariti da Covid-19 per donarlo ai malati che versano in condizioni gravi. La sperimentazione è in attesa del beneplacito dell’Istituto Superiore di Sanità.

di Paola Trombetta

Decalogo dell’ISS: no al “fai da te” e agli acquisti on-line

No assoluto al “fai da te” in presenza di sintomi che potrebbero essere riconducibili al Covid-19. E attenzione agli acquisti di medicinali on-line. Sono alcune avvertenze del Decalogo dell’Istituto Superiore di Sanità che riporta dieci raccomandazioni in tema di farmaci, per favorire una corretta informazione e un appropriato utilizzo. In presenza di sintomi, prima di assumere farmaci, come antivirali e antibiotici, è indispensabile consultare il medico di famiglia. Ad essere rimarcata in questo Decalogo è anche la normativa relativa agli acquisti online. La legge consente di acquistare online solo i farmaci da banco, che non richiedono la prescrizione. Le farmacie online autorizzate devono avere sulle proprie pagine web, dedicate alla vendita di medicinali, il logo che rimanda al sito del Ministero della Salute. I siti web che vendono antivirali per la terapia dell’infezione da Coronavirus sono illegali e potrebbero vendere farmaci falsificati e pericolosi per la salute. Diffidare anche di “cure miracolose” sui social che propongono farmaci per la prevenzione e il trattamento dell’infezione da Covid-19.

Ecco i dieci punti dell’ISS:

1) In presenza di sintomi, prima di assumere qualsiasi farmaco rivolgiti al tuo medico di medicina generale. 2) Non assumere antivirali o antibiotici, se non sono stati prescritti dal medico. 3) Non esiste attualmente nessuna profilassi farmacologica per chi ha avuto contatti con soggetti positivi di coronavirus. 4) Le terapie attualmente in studio per i pazienti con Covid-19 possono essere assunte solo dietro prescrizione medica e, nella maggior parte dei casi, a livello ospedaliero. 5) Non esiste attualmente un vaccino per prevenire l’infezione. 6) La legge italiana consente di acquistare online SOLO i cosiddetti farmaci da banco, cioè i farmaci che non richiedono la prescrizione medica. 7) Le farmacie online autorizzate devono avere sulle proprie pagine web, dedicate alla vendita di medicinali, il logo che rimanda al sito del Ministero della Salute. 8) I siti web che vendono farmaci antivirali per la terapia dell’infezione da nuovo Coronavirus sono illegali e potrebbero vendere farmaci falsificati e pericolosi. 9) Usa la testa: diffida delle “cure miracolose” e dei filmati diffusi sui social e in rete che propongono farmaci per la prevenzione e la cura dell’infezione da nuovo Coronavirus. 10) Fidati solo delle informazioni che provengono da fonti ufficiali (AIFA, ISS, Ministero della Salute).   P.T.

 

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