Menopausa? Niente paura

Arriva, prima o poi, per tutte le donne. Ma in modo diverso per ognuna. E proprio questa diversità, nei sintomi, nei cambiamenti, nel vissuto di ogni giorno, e soprattutto nel modo, sempre assolutamente individuale di percepire tutto questo, fa oggi riflettere gli esperti. Che rivoluzionando l’approccio del passato, accendono i riflettori su una grande verità: la menopausa

non è solo un fenomeno ormonale, ma un grande evento multifattoriale, dove il pur scatenante calo degli estrogeni, si accompagna a mille altre varianti: il contesto geografico, l’etnia, lo stile di vita. E poi la psicologia di ogni singola donna, l’immagine di sé e della propria femminilità, il vissuto personale, con il bilancio più o meno positivo della propria vita in termini di investimenti personali e affettivi. Un quadro complesso, vastissimo. Che va indagato in modo nuovo, anche perché nelle società cosiddette progredite, dove la vita si allunga, la menopausa è destinata a occupare un numero di anni sempre maggiore, e per lo più di piena attività lavorativa, affettiva e sessuale.

Da tutte queste considerazioni, e per aiutare sia le donne sia i medici che devono seguirle ad affrontare il tema menopausa in tutta la sua ampiezza, in un clima di fiducia e di consapevolezza, in occasione della Giornata mondiale (18 ottobre) parte il progetto  “Menopausa Niente Paura”, promosso da Ymea con il patrocinio di SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) e presentato recentemente al 92° Congresso della stessa Società scientifica. L’iniziativa prevede la creazione di un sito (www.menopausa.com) con esperti online a disposizione delle utenti, il coinvolgimento delle farmacie, dove verrà distribuito materiale informativo, e per il prossimo anno, a marzo, il lancio della Campagna nazionale “il Mese della Menopausa”, con l’apertura di punti di incontro in strutture ospedaliere aderenti alla SIGO che partecipano al progetto, visite gratuite nella struttura più vicina (da prenotare sul sito) e una grande raccolta di dati per affrontare il tema in modo sempre più ampio e “mirato”.  «Lo scopo è triplice», spiega infatti Domenico Arduini, presidente del Congresso e direttore del Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia  del Polo assistenziale S. Famiglia/Università Tor Vergata: «capire come la donna affronta questo particolare passaggio; stabilire come il medico possa aiutarla; e infine comprendere quali sono le reali modifiche della menopausa anche nelle popolazioni diverse dalla nostra, che hanno stili di vita non omogenei, un’alimentazione differente, vivono in luoghi in cui la temperatura ambientale è differente». Il progetto si rivolge a tutte le donne, per l’arco degli anni al termine della loro fertilità. Ma punta anche a fare prevenzione, e quindi a incontrare le donne fin dalle prime irregolarità del ciclo della pre-menopausa, e renderle consapevoli di tutto quel che non necessariamente “deve”, ma sicuramente “può” avvenire negli anni. Con la consulenza della professoressa Daniela Mango, associata di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma, ecco alcuni punti da considerare:

  • Il peso forma – Non è una questione di vanità. Il peso va mantenuto in equilibrio perché, sia le donne obese sia quelle troppo magre, soffrono di più di vampate e corrono maggiori rischi di ammalarsi (rispettivamente di malattie cardiovascolari/diabete e di osteoporosi). Ed è importante sapere che il rischio di ingrassare si verifica soprattutto negli anni che precedono la fine del ciclo:  circa 1 kg all’anno, con un possibile aumento complessivo di 3-7 kg. E questo aumento, strettamente collegato al prevalere degli androgeni sugli estrogeni (che calano), si concentra sul giro vita, aumentando il rischio cardiovascolare e dando alla donna quella linea “a mela” più simile a quella maschile, che spesso si associa a una percezione di sé “meno femminile”, con conseguente possibile insorgere di insicurezze e sconforto. Conclusione: già prima che il ciclo si esaurisca occorre correre ai ripari, impostando un giusto stile di vita.
  • Mangiare meno e meglio – Dieta bilanciata, con pochi grassi saturi, pochi carboidrati raffinati (a vantaggio di quelli complessi e integrali a basso indice glicemico). Frutta, verdura (ricche di fibre, minerali, vitamine) e poche proteine animali (preferibilmente carni bianche e pesce) a vantaggio di quelle vegetali (legumi). Molta acqua, poco sale (insidia la pressione) e poco zucchero, un solo bicchiere di vino al giorno, poco caffè (può scatenare le vampate). E piccole strategie che aiutano a mantenere i programmi: usare piatti piccoli, sempre riempiti a metà di verdura, alzarsi da tavola prima di essere completamente sazie, mangiare solo se si ha fame. Se la dieta è bilanciata, non occorrono integratori, ad eccezione del ferro in pre-menopausa, in caso di mestruazioni abbondanti.
  • Fare attività fisica – Aiuta, anche attraverso il consolidamento muscolare, a evitare l’aumento ponderale (anche sul giro vita), contrasta la perdita di massa ossea, fa bene alla circolazione. Ancora: aiuta a prevenire diabete, infarto, cancro al seno. Riduce le vampate e migliora la sessualità. E in più libera endorfine e serotonina, neurotrasmettitori che “tirano su” e rasserenano,  aiutando anche a controllare la fame nervosa.
  • Calcio e vitamina D – Sono importanti per prevenire l’osteoporosi, che, se non si è raggiunto un buon picco osseo nel corso della vita, può essere favorita dalla menopausa. Il calcio si trova nei latticini, ma anche in molti vegetali. Il  fabbisogno giornaliero aumenta da 1000 a 1200mg. La vitamina D si trova in pochissimi cibi (prevalentemente pesci grassi) ed è molto facile la carenza dopo la menopausa e in età senile. Oltre ad esporsi all’aria aperta, è spesso necessaria un’integrazione.
  • Fumo, alcol, caffè – E’ dimostrato che il tabacco, oltre ai noti rischi per la salute,  anticipa la menopausa di un paio d’anni e peggiora i sintomi del climaterio. Anche il caffè e l’alcol  favoriscono le vampate. Quest’ultimo, che va sempre controllato, in dosi superiori al consentito favorisce  anche ictus e cancro al seno.
  • Le Terapie sostitutive e le eventuali alternative non devono essere intese come un elisir di eterna giovinezza, al solo scopo di evitare eventuali trasformazioni “defemminilizzanti”. Ma se necessario, con l’aiuto del medico, possono aiutare a superare i sintomi più fastidiosi.
  • Vampate&Co. – Rappresentano uno dei disturbi più frequenti. Nella maggior parte dei casi non durano più di 2-5 anni, ma durata e intensità possono essere la spia di future malattie cardiache, e quindi richiedono particolare attenzione, diventando anche l’indicazione primaria per le terapie sostitutive. Non tutte le donne, però, soffrono di vampate. Ne sono esenti il 25% delle occidentali e quasi tutte le orientali. E lo stesso può dirsi di altri moltissimi sintomi associati, come  insonnia, cefalee, palpitazioni, vertigini, depressione e affaticamento, disturbi circolatori e della memoria…
  • Benessere sessuale – Calo della libido, difficoltà a raggiungere l’eccitazione, ridotta qualità dell’orgasmo, a volte dolore alla penetrazione: i disturbi della sfera sessuale riguardano il 30-40% delle donne, con un disagio maggiore fra i 45 e i 65 anni, quando le aspettative sono più alte e l’inadeguatezza è più frustrante. E il dato potrebbe essere sottovalutato per la difficoltà che hanno le donne di aprirsi su temi così privati. In questi casi, gli ormoni fanno la loro parte (intervenendo, per esempio, nella lubrificazione vaginale), ma a giocare un ruolo complesso sono anche l’invecchiamento, il rapporto con la propria femminilità, il rapporto di coppia, la percezione di successo o fallimento rispetto alla trascorsa vita affettiva e sessuale. Senza contare l’effetto di possibili eventi stressanti tipici della mezza età: problemi di coppia, perdita del partner, sindrome del “nido vuoto”, mancanza di figli, genitori da assistere, impegni o problemi lavorativi, carichi economici, preoccupazioni di salute, e tutte le problematiche del complesso universo femminile. Che proprio per questo non è riducibile a una semplice “chiave di lettura” scientifica, ma ha bisogno, come hanno capito gli ideatori del progetto “Menopausa Niente Paura”, di una sensibilità altrettanto poliedrica e strategicamente a tutto campo.

di Marilisa Zito

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